La partita di ieri sera contro il Genoa, vinta per 2-0 grazie alle reti di Lukaku e D’Ambrosio, ha regalato finalmente tre punti convincenti agli uomini di Antonio Conte, ma soprattutto – ed è il caso di dirlo in questo frangente, finalmente! – una partita con la porta inviolata. L’Inter, infatti, veniva da un periodo complicato dovuto alla sconfitta nel derby per 2-0 ed al pareggio di Champions contro il Borussia Monchengladbach. Quello che è stato lampante, però, nel match di ieri è stata l’importanza di avere un blocco italiano in squadra.
Sia ben chiaro, la teoria secondo cui nella propria squadra è sempre bene avere un nucleo di calciatori nazionali non è sempre dimostrato. Di certo lo è in questa occasione. I trascinatori della squadra scesa in campo sono stati proprio i calciatori nati in Italia. Partiamo dalla difesa: un reparto che ha mostrato una sicurezza mai vista in questo inizio stagione. A partire da Alessandro Bastoni, sembrato essere in una delle sue versioni migliori. Sicurezza, piede, tempi giusti e proposta offensiva. Difensore completo. Così come è stata di alto livello la prestazione di Andrea Ranocchia, proprio contro la squadra a cui era destinato questa estate. Danilo D’Ambrosio, poi, che ha regalato il raddoppio, ha dimostrato di poter essere una spina costante in fase offensiva, sovrapponendosi agli esterni e concedendo la giocata alle punte.
Altra prestazione eccelsa anche da parte di Matteo Darmian, dopo quella di mercoledì in Champions. Sempre puntuale e pericoloso. Molto più del dirimpettaio Perisic che è sembrato molto in difficoltà nell’interpretare il nuovo ruolo affidatogli da Antonio Conte. Lo stesso tecnico che ha preferito sostituirlo, facendo rimanere in campo proprio Darmian, passato al lato opposto. Infine, dulcis in fundo, Nicolò Barella. Il centrocampista sardo, partito dalla panchina, ha cambiato la partita con il suo dinamismo, fornendo l’assist per l’1-0 con una meravigliosa giocata. Oramai non si può più parlare nemmeno di sorpresa per il numero 23 interista. Un pilastro su cui costruire il resto.
Nel momento di difficoltà, si fa sentire il nucleo italiano, per ottenere una vittoria che deve avere il sapore del rilancio, dopo un inizio balbettante.