Un'Inter da “piani alti” quella che viene descritta e rappresentata quest'oggi sulle pagine della Gazzetta dello Sport in edicola. La squadra di Conte, alla pari del Milan di Pioli, viene definita più forte di quella dei cugini e con una maggior organizzazione anche se sembra lontana dalla definizione ben precisa di squadra dei cugini.
Tra le pagine della rosea infatti c'è spazio per un approfondimento su Milan e Inter. Analizzando, nello specifico, la situazione in casa nerazzurra viene così sottolineato: “È una squadra più forte, meglio attrezzata, ma è lontana dall’alta definizione di gioco del Milan, appesantita com’è dall’equivoco Eriksen“. Ed aggiunge: “Che il danese sia bravo non c’è dubbio, che abbia aggrovigliato i pensieri di Conte altrettanto“. Molto presente ultimamente nei discorsi tattici il danese per il quale non sembra ancora essere stata trovata la giusta posizione sul terreno di gioco. Che stasera sia la volta buona, magari con il passaggio al 3-5-1-1? Non resta che aspettare un paio di ore anche se i rumors vorrebbero la riconferma del 3-5-2.
Nell'analisi il quotidiano si focalizza anche sulla fase di possesso palla dei nerazzurri: “Un possesso palla ancora lento e troppo orizzontale. Si va di qua e di là e poi ci si appoggia a Lukaku, bravo a garantire profondità o ad agire come muro di sponda per i compagni. Oggi a San Siro contro il Parma l’infortunio del belga toglie a Conte la consuetudine dello schema numero 1: palla a Lukaku“.
La soluzione? Questa: “La più probabile è Perisic punta a fianco di Lautaro, l’allenatore ieri ha detto che il croato ha giocato più volte in quel ruolo. L’alternativa è Pinamonti. Eriksen dovrebbe avere un'altra chance dall'inizio agendo in mediana o magari staccandosi ad agire direttamente alle spalle del duo di attacco“.