Disastro Conte, le domande da porre al tecnico leccese
Antonio Conte è sotto accusa. Da più parti gli si imputano tanti errori nella gestione dell’Inter che sta facendo acqua da tutte le parti
Real Madrid-Inter ha mostrato, ancora una volta in questa stagione, un’Inter fragile, che manca di quella cattiveria dimostrata, al contrario, la passata stagione. Eppure, per quanto riguarda la panchina, non sembra essere cambiato assolutamente nulla. Conte c’è quest’anno e Conte c’era l’anno scorso. Proprio per questo è necessario porre delle domanda all’allenatore dell’Inter.
1)Perché volere a tutti i costi un calciatore come Vidal, che non sta rendendo secondo le attese, e dichiarare che lo stesso giocatore cileno è “spremuto” visto che ha giocato praticamente sempre, anche se siamo ad inizio stagione? Non era meglio avere un elemento più giovane ed affidabile dal punto di vista fisico?
2)Perché- visto il poco tempo per poter affrontare la preparazione – apportare modifiche a quanto fatto la scorsa stagione dal punto di vista tattico, con la squadra che difende in avanti, visto che la cosa non sta portando risultati, ma solo gol regalati alle squadre avversarie?
3)Perché, invece di provare a recuperarlo, mostrare tutta questa reticenza nei confronti di un giocatore come Eriksen, senza magari provare ad integrarlo meglio – non si discutono le prestazioni non all’altezza del danese – con il resto della rosa? Il compito di un allenatore non dovrebbe essere quello di far rendere tutti al massimo e tutelare chi “resta indietro”?
4)Perché, al contrario di quanto fatto, ad esempio, da Pioli, non si chiede ai calciatori dove pensano di poter rendere meglio, al posto di andare avanti con questo integralismo da quattro soldi che sta facendo buttare in aria l’ennesima stagione degli ultimi dieci anni? Sia ben chiaro, la scelta finale è dell’allenatore. Ma sembra quasi che l’invito a cambiare qualcosa, che arriva da più parti, sembra più irrigidirlo che interrogarlo. Come se al di là di Conte non ci fosse nulla. N.B. Non si chiedere di cambiare per forza, solo di provare qualcosa di diverso, visto che i giocatori e le capacità ci sarebbero pure.
5)Esattamente, che tipo di livello crede di avere Antonio Conte come tecnico? Un grande allenatore o un fuoriclasse? Perché la storia di Conte lo mostra come un grande allenatore che ha vinto quasi sempre, ovunque sia andato. L’avventura di Conte all’Inter lo sta mostrando come l’esatto opposto: grandi meriti nell’aver valorizzato piccoli gioielli come Bastoni e Barella. Ma poi? Sfuriate, accuse gravi alla dirigenza e cambiamento – che non è avvenuto, sia chiaro. Si tratta solo di finzione – per gli ignoti motivi di Villa Bellini.
6)Perché voler invadere campi di competenza che non competono? Il mercato di quest’anno è tutto di Conte. Gli acquisti di Kolarov e Vidal a discapito di Kumbulla e Tonali, sono sue scelte. Che non stanno dando il minimo frutto positivo, anzi. Non sarebbe meglio fare un bagno di umiltà e ripensare ai tempi del Chelsea, quando la società inglese si ritrovò sullo stomaco investimenti inappropriati come Rudiger, Drinkwater e Morata su suo ordine?
7)Dove sarebbe stata la crescita di questa stagione, secondo quanto dichiarato ieri nel post-partita?