In vino veritas! dicevano i latini, ed avevano ragione. Se poi ci aggiungiamo anche un eccellente ammazzacaffè, i dubbi svaniscono rapidamente. Antonio Conte dovrebbe portare soluzioni ai problemi dell’Inter, invece di prendersela con chi afferma, magari guardando le partite, che questa squadra, al momento, ha smarrito parte del furore agonistico che l’ha contraddistinta durante la scorsa stagione. L’Inter di oggi non può essere questa. Ha una rosa per fare molto di più. E ricordi Conte, da eccellente allenatore qual è, di ripassare Baudelaire. Chi beve solo acqua – parole del grande poeta e filosofo francese – ha un segreto da nascondere.
Non ci si può accontentare del magro, anzi anoressico, bottino di questo inizio stagione e dell’aver vinto solo contro Fiorentina, Benevento e Genoa, squadre non certo di primissimo piano. In Champions League, sempre Conte – solo lui – ha visto una crescita esponenziale. Due punti in tre partite non possono rappresentare una crescita, soprattutto se durante la scorsa edizione, in un girone più complesso dell’attuale, l’Inter aveva fatto meglio. L’unica attenuante che possiamo concedere a Conte – come a tutte le altre squadre – è vincolata al Covid-19.
Non se la prenda, il buon Conte, ma se i tanti che in passato lo hanno ricoperto di elogi, oggi ravvisano un furore agonistico ridotto, vuol dire che non vedono nell’Inter attuale quelle caratteristiche che hanno condotto le precedenti squadre dello stesso Conte a vincere e convincere. Si potrebbe puntare maggiormente sulla qualità di Eriksen, o su un modulo più propositivo. Anche a Bergamo, l'Inter non ha spiccato per qualità della manovra. Aveva la partita in pugno, ma si è lasciata schiacciare fino al definitivo 1-1. Tempo ce n'è, siamo solo all'inizio della stagione. Prima di pensare al prossimo impegno, da vincere assolutamente, è doveroso brindare alla salute dell’Inter, affinché torni quanto prima a conquistare trofei. Un goccetto non può far male.