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Conte via, dentro Allegri? Ecco i pro e i contro della scelta

Oggi Tuttosport ha parlato di un Allegri pronto a raccogliere l’eredità  di Antonio Conte. Perchè sarebbe una cosa buona e perchè no.

L’edizione odierna di Tuttosport ha lanciato l’indiscrezione di un Massimiliano Allegri in attesa della definitiva consumazione del rapporto tra Antonio Conte e l’Inter, visti soprattutto gli scarsi risultati di questa stagione e il malcontento che questi stanno generando in tutto l’ambiente. Fermo restando che ad oggi la società non ha dato segnali di sfiducia nei confronti del tecnico leccese, la delusione per questo inizio rimane. Soprattutto, i bonus che l’ex ct della Nazionale avrebbe potuto avere sembrano essersi consumati con la sfuriata inopportuna avuta l’anno scorso. Ciò detto non si possono negare i progressi fatti con Conte la scorsa stagione, per questo verranno tracciati i pro e i contro di un eventuale permanenza dell’attuale allenatore dell’Inter e di un eventuale arrivo di Allegri.

PRO CONTE

-Il carattere dell’allenatore salentino è un fattore importante nelle gare, soprattutto per chi, come l’Inter, non ha una rosa che parte favoritissima rispetto alle contendenti dello scudetto, bensì alla pari.

-Checchè se ne dica, Antonio Conte è stato uno dei pochi allenatori post-Triplete ad aver dato finalmente un’organizzazione tattica alla squadra nerazzurra, che la passata stagione è riuscita ad andare oltre quelli che erano i propri limiti.

-Anche in questo caso, Antonio Conte è riuscito a dare un miglioramento rapido e costante alla crescita di certi calciatori della rosa, soprattutto i più giovani, come ad esempio Barella – oggi il vero e proprio pilastro del centrocampo – e Bastoni – quest’anno il migliore in termini di prestazioni del reparto difensivo.

-Nessuno come Antonio Conte ha in mente di togliere lo scettro di campione d’Italia alla Juventus.

CONTRO CONTE

-Se da un lato il carattere del tecnico è un suo punto di forza, vista l’ossessione per la vittoria, dall’altro è il suo più grande punto debole, con sfuriate non necessarie e non opportune nei confronti della dirigenza, alla faccia di coloro che sostengono che chi esce dalla scuola Juventus ha il grande pregio di lavare i panni sporchi in casa. Così facendo si rende solo un’imitazione da discount di Mourinho.

-I suoi schemi provati e riprovati fanno si che Conte non sia proprio una persona malleabile in termini di schieramenti. Il 3-5-2 resta un’impalcatura inscalfibile, anche a costo di sacrificare tantissimi elementi della rosa non adatti a giocare in questo modo.

-Il rapporto con molti giocatori non è dei migliori: Nainggolan fuori condizione sbandierato ai quattro venti, Vecino nemmeno considerato numericamente in rosa (al momento è infortunato), la cattiva condizione fisica di Sensi portata in pubblica piazza in conferenza stampa in maniera non proprio delicatissima, i pregiudizi su Eriksen – che magari potrà far male anche con uno schieramento diverso, attenzione – perché un calciatore di poca garra, al contrario di un Vidal, voluto e ottenuto, ma sempre a mezzo servizio.

-Conte vuole essere un manager all’inglese, ma il mercato non è la sua miglior dote: al Chelsea piangono ancora gli acquisti di Rudiger e Morata, l’Inter non ha – si spera per il momento – visto minimamente il miglior Vidal che è costato qualcosa soprattutto in Europa.

PRO ALLEGRI

-Il tecnico livornese ha una grande malleabilità in termini di sfruttamento della rosa, cosa che porta i calciatori ad essere più coinvolti, soprattutto coloro che devono essere recuperati in termini di condizione mentale – per esempio Eriksen -.

-Massimiliano Allegri è un allenatore aziendalista. Il che non è una cosa negativa. La gestione extra campo, che verte soprattutto al mercato, è sempre stata fatta all’interno delle mura della sede e non in conferenza stampa

-Il carattere, per così dire, più mite rispetto a Conte, non lo rende meno vincente, anzi. Il raffronto tra le due carriere parla di numeri impressionanti per l’ex tecnico di Milan e Juventus.

CONTRO ALLEGRI

-Un eventuale subentro a stagione in corso deve dare il tempo necessario di poter conoscere i calciatori e quindi di poter provare cose diverse rispetto al passato, cosa che potrebbe portare a perdere ulteriori punti.

-I limiti di rosa che ha l’Inter rimarrebbero inalterati anche con un altro allenatore in panchina, che sia Allegri o chiunque altro. Alcuni calciatori non possono stare in squadre che ambiscono a certi obiettivi.

-Mandare via un allenatore vorrebbe dire portare alla sconfitta dell’ennesimo progetto tecnico. Anche in virtù dello stipendio pesante di Antonio Conte.