Inter, un Conte nero e un Duca bianco per rimettere in piedi la stagione
La stagione dell’Inter entra nel primo passaggio davvero decisivo, Torino, Real Madrid, Sassuolo e Gladbach, 10 giorni o poco più per capire se i nerazzurri metteranno le ali o se nelle festività natalizie sarà necessaria una versione invernale di Villa Bellini.
Conte ha parlato un paio di volte nelle ultime ore, tanta rabbia in corpo per questa squadra che non riesce a trovare la mentalità giusta per fare l’ultimo step verso la piena maturità.
Le condizioni per dare un sterzata positiva ci sono, nonostante acciacchi vari e un Covid che sembra trovarsi particolarmente a suo agio dalle parti della Pinetina. Diversi nazionali a giro per il mondo si sono dimostrati in ottima forma, leggasi Lautaro, Vidal, Bastoni, Barella. E poi ci sarebbe Eriksen che con la sua Danimarca continua a fare faville ma appena arriva alla frontiera italiana lascia gli occhi della tigre fuori dai confini. Si porta nel trolley il talento dimostrato in anni di Premier ad altissimo livello ma ormai anche lui ha capito che quel bagaglio non piace al mister e dunque lascia quella valigia pronta per il prossimo viaggio, a gennaio,biglietto da Malpensa di sola andata, destinazione dove e da chi non guarderà le pupille ma la qualità.
Il Torino negli ultimi anni ha rotto spesso le uova nel paniere nerazzurro a San Siro ma adesso è il momento di cancellare quell’unica vittoria nelle ultime 10 partite. Se così non fosse il barometro segnerebbe burrasca certa, anche perché dopo tre giorni arrivano i Blancos madrileni, pure loro piuttosto rimaneggiati a quanto sembra, ma di certo con il coltello tra i denti per lasciare l’Inter laddove sta, all’ultimo posto del girone.
Under pressure, canterebbe per l’occasione David Bowie insieme a Freddy Mercury, “pressione sulle persone, sulle strade…”. Il Duca bianco e i Queen quasi 40 anni avevano messo in musica quel crescendo formidabile che ora l’Inter è chiamata a riproporre sul campo per non abbandonare un’altra volta le proprie ambizioni anzitempo.
Non conosciamo i gusti musicali di mister Conte ma David Bowie potrebbe dargli un altro suggerimento, canticchiandogli all’orecchio qualche passaggio di Heroes “possiamo batterli solo per un giorno, possiamo essere eroi, solo per un giorno…”.
Magari per un solo giorno no, serve qualcosa in più. Daje Antonio, metti su il greatest hits del vecchio caro Ziggy, per rimettere le cose a posto un po’ di spinta serve forse più del tuo 352.