Lukaku prima e Conte poi, concordi su una linea:” Non siamo una grande squadra se soffriamo così” ha detto il belga, “Sono contento delle parole di Lukaku, quando parlo di problemi che dall’esterno non si possono vedere, parlo di tantissime cose. Da fuori ci sono sirene ammalianti, noi siamo lontani da quelle situazioni” ha confermato il tecnico. Il riferimento, nemmeno troppo velato, è al fatto che dalla stampa arrivino ipotesi di vittoria del campionato da parte dell’Inter, data da tanti come la favorita per la vittoria finale, cosa che ha aizzato i tifosi ad essere convinti di poter ambire a certi traguardi.
E probabilmente sia Conte che Lukaku hanno ragione ad affermarlo, perché l’Inter vista oggi – ma non solo, si pensi ad esempio alla partita contro la Fiorentina -, è stata uno scempio per 65 minuti. Una squadra senza voglia, senza idee, senza cattiveria, che ha permesso ad una delle squadre più in difficoltà del campionato – a cui, tra l’altro, mancavano anche molti elementi fondamentali della rosa- di fare quello che voleva in campo, portandosi addirittura sul 2-0 a San Siro. Per carità, i momenti no durante una partita possono capitare a tutte le squadre, anche le più forti, ci mancherebbe. Il problema, però, è che l’Inter di questi momenti ne sta avendo tanti, troppi oserei dire, da inizio stagione. Le fanfare di inizio stagione sulla rosa lunga, sono da mettere da parte. La qualità conta sempre. L’Inter, di qualità, ne ha e pure tanta. E al di là dei soliti discorsi sulle possibilità di Conte di cambiare impalcatura per poter integrare tutti, all’Inter manca una cosa rispetto alla grande rivale Juventus che da nove anni vince: i calciatori abituati a stare lassù in cima, senza avere le vertigini e sbagliare, poi, le partite chiave.
Bisogna essere coscienti di questo. Bisogna esserne consapevoli. Solo conoscendo questo (grosso) limite si può essere consapevoli di dover andare sempre a mille per poter dar fastidio. Questo spetta a noi tifosi, che ci aspettavamo sin dall’inizio una rosa competitiva, e spetta soprattutto ai calciatori ed alla società per motivi differenti. I calciatori per non essere mentalmente molli e slacciati dalla partita come accaduto oggi per oltre un’ora (cosa che non è poco); per la società per poter mettere rimedio nel mercato di riparazione (in qualche modo, viste le difficoltà da crisi Covid).
No, questa Inter non va. Si salva la vittoria, la reazione, tutto quello che si vuole. Ma non parliamo di vittorie finali, perché non siamo ancora a quel livello. Ci manca ancora molto e dobbiamo esserne consapevoli. Adesso due partite che si apprestano ad essere molto complicate contro il Real Madrid in Champions ed il Sassuolo in campionato. Certo, se l’Inter è quella vista oggi per oltre un’ora, le sconfitte sono già annunciate. Perché non tutte le avversarie sono in emergenza come il Torino di oggi e non tutte le avversarie si trovano in difficoltà tecnica come i granata.