Ciò che è avvenuto ieri sera, durante la partita tra Inter e Real Madrid, al minuto 86 è qualcosa di clamoroso e che reca tanta rabbia, delusione e rassegnazione nei confronti di Antonio Conte. L’Inter è in svantaggio per 2-0, con un uomo in meno, e con il Real Madrid che si passa la palla a centrocampo come se i calciatori nerazzurri fossero solo delle figure. Conte decide di effettuare un cambio. Esce Lukaku, entra Eriksen. Gli occhi di tanti davanti ai teleschermi restano esterrefatti.
Come può un allenatore prendere una decisione del genere? Come può un tecnico fare – come bene ha detto anche Paolo Condò a Sky – uno sfregio del genere ad un suo membro della rosa? Quattro minuti in campo. Una miseria per un calciatore che dovrebbe essere recuperato e che, invece, viene fatto oggetto di un fatto meramente personale – quale, poi, lo vorremmo capire. Un’umiliazione che un calciatore affermato come Eriksen, che pure ha le sue colpe di uno scarso rendimento con l’Inter, non avrebbe meritato, perché è stato palesemente messo pubblicamente in imbarazzo dal proprio tecnico. Purtroppo per il danese, il suo nome non è Arturo ed il suo cognome non è Vidal, altrimenti avrebbe giocato tutte le partite anche in uno stato di forma discutibile e, magari, sarebbe stato anche giustificato.
L’avventura di Eriksen all’Inter si chiuderà a gennaio, molto probabilmente, e viene da dire “meno male!”. Non perché non si voglia un talento del genere in rosa o non lo si voglia recuperare, anzi. Ma perché, al contrario, è una continua sofferenza vederlo relegato in panchina o vittima di queste sceneggiate da parte di un allenatore che o è completamente in bambola oppure, se non lo è, è bravissimo a non farlo capire.
Sia ben chiaro, un allenatore deve essere perfettamente in diritto di scegliere chi deve far parte del suo progetto e chi no, ci mancherebbe. Certo, sarebbe meglio fare in modo che chi è in rosa, anche da indesiderato, sia messo nelle condizioni di dar tutto per la maglia. Ma si faccia passare anche questo. Quello che non va bene è utilizzare i metodi che sta usando Conte e che, tra le altre cose, non stanno portando a nulla di buono. Che messaggio si passa agli altri membri della rosa? Con che autorevolezza un allenatore con tali atteggiamenti si presenta di fronte alla squadra? L’impressione è proprio questa, che Conte non abbia più in mano la situazione a causa dei suoi comportamenti, ma che voglia ugualmente mantenere il suo posto grazie ai profumatissimi 12 milioni. E chi ne paga le conseguenze è solo l’Inter.