L’Inter vista oggi contro il Sassuolo è sembrata una lontanissima parente di quella orribile contro il Real Madrid. Organizzazione, occasioni sfruttate e ferocia. Tutti ingredienti che hanno permesso agli uomini di Antonio Conte di poter portare a casa i tre punti con un rotondo 3-0. Ma se c’è una cosa che, ancora una volta, ci ha mostrato questa partita, è che l’Inter non è una squadra da scudetto.
Qualcuno dirà com’è possibile, visto quanto detto. Ebbene sì, l’Inter non è da scudetto perché non è una grande squadra. E non è una grande squadra perché le grandi squadre non hanno bisogno di ricevere la sberla per potersi dare una svegliata. Questo strano meccanismo lo si è visto fin da inizio stagione, anche nelle singole partite: Inter che subisce e magari va anche in svantaggio – le partite contro Fiorentina, Torino e Borussia Monchengladbach sono emblematiche in tal senso – e poi rimonta raddrizzando la situazione. Stavolta la sberla è la quasi certa eliminazione dal girone di Champions League a causa della sconfitta contro il Real Madrid. Questa è stata la molla che ha fatto scattare il moto d’orgoglio dentro i calciatori, per loro stessa ammissione – si ascoltino le parole di Lautaro Martinez intervistato da Sky alla fine del primo tempo.
Senza il colpo duro, l’Inter non reagisce. Ed una squadra così umorale, non può permettersi di avere ambizioni importantissime sul lungo periodo della stagione. Prima bisogna risolvere i cali di concentrazione, se possibile. Per questo, l’Inter, con questo organico, non può essere considerata una squadra da scudetto.