Inter, Conte e l’ossessione dei nemici. Ecco gli scenari futuri
Se solo fosse un protagonista di un romanzo, Antonio Conte potrebbe identificarsi nelle opere di Miguel de Cervantes ed Herman Melville. Entrambi avrebbero certamente esaltato le peculiarità caratteriali dell’allenatore nerazzurro. In alcune interviste Conte ha parlato – ed ha ripreso a farlo – di nemici o presunti tali, rievocando sia l'hidalgo spagnolo Don Chisciotte, sia il Capitano Achab, fiero comandante della nave Pequod, affondata dall'ira di Moby Dick. Conte è dunque tornato all’antico, non soltanto tatticamente, rispolverando il 3-5-2 senza licenza di fantasia, ma anche nelle dichiarazioni rilasciate nel dopo gara. Si sono nuovamente materializzati i mulini a vento contro cui ha combattuto duramente nello scorso campionato. “All’Inter non è mai facile”, ha tuonato Conte al termine della sfida vittoriosa di Reggio Emilia. “Sulla barca in tempesta dobbiamo esserci tutti e tutti devono remare nella stessa direzione”. Chiaro il riferimento a qualche elemento della società. Un capodoglio pronto ad affondare la famosa barca in tempesta.
Malumori che rischiano seriamente di minare la serenità del gruppo. Conte parla di critiche da estendere a tutti, non solo ad allenatore e squadra. Magari un riferimento alla società. Eppure è stata la stessa società, attraverso le dichiarazioni di Steven Zhang e Beppe Marotta, ad esaltare doti tecniche ed umane dell’allenatore. Qualcuno dovrebbe spiegare a Conte che Don Chisciotte ed Achab hanno combattuto contro un’ossessione che, alla lunga, non ha portato a nulla di positivo. Anche per Sancho Panza, così come per l’equipaggio della famosa baleniera, giunse il tempo in cui fu difficile assecondare razionalmente il loro leader. Conte non si perda in sterili battaglie. Nel calcio non esistono nemici, ma solo rivali da affrontare e, possibilmente, sconfiggere sul campo. Oggi la squadra è in tutto e per tutto con l’allenatore e l'ha dimostrato a Reggio Emilia.
In Germania l'Inter lotterà fino all’ultimo minuto per non abbandonare precocemente la Champions League e per dimostrare di non essere inferiore né alla settima forza della Bundesliga, né agli “Ei furono Galacticos”. Si può anche senza lo squalificato Vidal, tutt'altro che irrinunciabile dopo le ultime non brillantissime prestazioni. Rientrerà Brozovic, e questa è una notizia positiva. La vita è adesso e del doman non v'è certezza. Meglio non perdere tempo prezioso nell'ascoltare il rumore di fantomatici nemici. Una situazione che alla lunga potrebbe essere logorante e condurre inevitabilmente alla separazione tra Conte e l'Inter.