I barbieri di Saba- il fallimento in Europa è griffato Antonio Conte
Rubrica ideata e curata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella
La partita. La doppietta di Benzema dovrebbe accendere l'Inter, ma il primo tempo, a parte un paio di giocate di Lautaro – ha colpito una traversa – va in archivio accompagnato da un'insolita letargia autunnale che non dovrebbe palesarsi in serate decisive come questa. Nella ripresa la musica non cambia e l'Inter saluta con largo anticipo l'Europa. Una delle pagine più deludenti della recente storia nerazzurra si è scritta questa sera.
Il simpatico buffetto. Lo merita Eriksen, che in dieci minuti riesce a combinare le cose migliori della partita. Il trequartista danese meriterebbe spazio, ma solo Conte non riesce a concederglielo neanche quando gli altri centrocampisti non sono al top della forma. Un altro buffetto a Sanchez. L'attaccante cileno è andato due volte vicino al gol. Clamorosa la seconda occasione con Lukaku che, incredibilmente, gli nega il gol qualificazione. Restano i rimpianti per com'è andata, e la sensazione che con Eriksen dall'inizio le cose sarebbero andate diversamente è forte.
Le rasoiate. Una la merita, senza ombra di dubbio, Antonio Conte. Schierare un acciaccato Barella pur di non lanciare il sanissimo Eriksen dall’inizio è parsa scelta azzardata. Anche per via dei prossimi – e ravvicinati – impegni dei nerazzurri in campionato. Cagliari, Napoli e Spezia – in una settimana – non sono partitelle da calciotto ma gare fondamentali per non perdere ulteriore terreno dai cugini. E poi, caro Conte, stiamo parlando di Christian Eriksen, centrocampista abile nell’imporsi a pieno titolo in Premier League e stella della Nazionale danese. Le responsabilità dell'eliminazione sono dell'allenatore. Ha letto male la partita ed i risultati si sono visti.