Inter-Shakhtar, è la notte del giudizio. Ecco i dubbi di Conte
Alessandro Manzoni raccontava ne “I promessi sposi” che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi. Non sapremo mai con esattezza come avrà dormito Antonio Conte prima della sfida allo Shakhtar. Meno che mai verremo a capo dei suoi sogni. Non basterebbe Freud per aiutarci nella loro interpretazione.
Skriniar o Eriksen? Chissà se realmente – così come ipotizzato da qualche testata sportiva – Conte azzarderà Skriniar a centrocampo. O forse no, concedendoci magari l’occasione di ammirare Christian Eriksen dal primo minuto. Se non in emergenza e senza Vidal e Barella, allora quando? La domanda, volendo scomodare Lubrano, non può che sorgere spontaneamente. La storia tra il talentuoso danese e l’Inter ricorda, per certi aspetti, quella di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella.
Conte e i moduli. Un matrimonio che – a differenza di quello celebrato a fatica tra i due giovanotti manzoniani – ha ottenuto il fatidico sì con facilità, ma non è stato del tutto consumato. Conte non ha nulla a che spartire con Don Rodrigo. Se così fosse ai bravi concederebbe gli spazi necessari per mettersi in luce. Ha le sue idee e difficilmente leverà l’ancora per prendere il largo verso innovazioni tattiche.
I dubbi amletici. Quando ci ha provato, a onor del vero, non tutto ha funzionato alla perfezione e l’Inter ha cominciato ad imbarcare reti così come una nave incamera acqua prima di affondare. Gli obiettivi vanno raggiunti, e il presente dell’Inter mantiene ancora una pur flebile speranza di qualificazione agli ottavi di Champions League. Sconfiggere gli ucraini consentirà ai nerazzurri di continuare a disputare una competizione europea, seppur di minor risalto come l’Europa League. Eriksen o non Eriksen? Un dubbio amletico nerazzurro che non si potrà dirimere in una sera. Prima c’è da portare a casa il risultato perché nessuno vuol sentire parlare di Interexit.