La partita – Dopo il brodino indigesto e poco salutare di mercoledì, l’Inter era attesa alla preparazione di un menù partita ben più corposo e convincente. Nonostante i venti contrari di Cagliari e il rumore dei nemici – veri o presunti – l’Inter interpreta molto bene la partita. Solo un pizzico di imprecisione ed un grande Cragno evitano la goleada nella prima mezz'ora.
Il simpatico buffetto – Lo meritano Barella e D'Ambrosio. Nonostante le fatiche di coppa, la caviglia in disordine, il centrocampista sardo risponde con la solita prestazioni convincente. Il gol del pareggio è un mix letale di potenza e coordinazione. Quanto a D'Ambrosio, si dice che la fortuna aiuti spesso chi ha audacia. Il suo ingresso non era nei piani di Conte, ma un infortunio toglie dalla contesa un inconsistente Hakimi e l'allenatore si ritrova costretto a gettare nella mischia D'Ambrosio. Calciatore tutto fare, sempre prezioso, attaccato alla causa nerazzurra.
Le rasoiate – Una la diamo ad Handanovic. È arrivato il momento per l'Inter di pensare alla sostituzione dell'estremo difensore. Handanovic è stato un eccellente portiere ma la reattività non è più quella di una volta. Il Cagliari riesce a portarsi in vantaggio nell'unica occasione – fino a quel momento – della partita dei rossoblù. L'altra la merita Perisic. D'accordo, le responsabilità non sono tutte sue visto che gioca fuori ruolo, ma interpreta la partita con svogliatezza che non può e non deve appartenere ad un recente plurititolato tripletista. Quanto a Conte, il fato lo aiuta portandolo, causa infortunio di Hakimi, ad inserire D'Ambrosio.