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D’Ambrosio e la linea di confine tra piano B e lato B. Inter vince con merito

Vittoria meritata – L'Inter ha ampiamente meritato il successo. Molto bene i nerazzurri nel primo tempo quando avrebbero potuto realizzare tre reti ed invece si sono incredibilmente ritrovati sotto per via di un gol di Sottil, complice un'ingenuità di Handanovic. Conte è stato bravo perchè è passato alla difesa a quattro nel momento migliore del Cagliari rendendo la squadra meno prevedibile. La grinta Barella, mix di potenza e precisione, la solita determinazione di D'Ambrosio ed il cinismo di Lukaku hanno permesso all'Inter di ribaltare una partita che, complice i miracoli in serie di Cragno, sembrava stregata. I sortilegi di Di Francesco nulla hanno potuto di fronte alla maggiore imprevedibilità nerazzurra emersa nonostante le fatiche di coppa. 

Si può osare di più – Molto probabilmente la difesa a quattro resterà un abito da sfoggiare solo in alcune occasioni.  Un asso nella manica di Conte da estrarre in caso di necessità. Intendiamoci, con il 3-5-2 l'Inter ha tenuto molto bene il campo e se Lukaku e Sanchez fossero stati più glaciali davanti a Cragno, la pratica Cagliari sarebbe stata archiviata con largo anticipo. Il tanto invocato Piano B ha fatto dunque la sua apparizione nel momento in cui sarebbe stato più semplice sfilacciarsi e affidarsi all'emotività. Conte ha rischiato e la fortuna lo ha premiato. 

Tra piano B e lato B spunta D'Ambrosio – Chissà come sarebbe andata a finire se Hakimi, subentrato ad inizio ripresa non avesse rimediato l'infortunio che lo ha portato alla sostituzione con D'Ambrosio. Ecco perchè D'Ambrosio può essere considerato come linea di confine tra piano B e lato B.  Nessuno tolga i meriti all'allenatore e alla squadra ma a questi, che vanno assolutamente sottolineati e riconosciuti, è giusto aggiungere quel sano pizzico di buona sorte che, almeno in questa occasione, ha affiancato gli audaci nerazzurri proiettati verso un successo piuttosto netto e meritato. Nel complesso Inter più brava che fortunata. 

Bene Eriksen – Un'oretta scarsa per dimostrare di esserci, disposto al sacrificio in un ruolo non congeniale alle proprie caratteristiche. Poco servito dalla squadra, quando ha avuto la possibilità di giocare il pallone ha lanciato due volte i compagni a tu per tu con Cragno. Sarebbe interessante se il famoso piano B trovasse continuità così come l'impiego del centrocampista danese. Dopotutto un centrocampo a quattro con Brozovic regista davanti alla difesa, Barella e Sensi – o Vidal – mezzali ed Eriksen trequartista non è fantacalcio. Meno muscoli, più fantasia.