(ID) Inter Napoli, parla Iezzo: “Handanovic non si discute”
In esclusiva per la redazione di Inter Dipendenza, Gennaro Iezzo ha parlato di Inter-Napoli, Christian Eriksen, Diego Armando Maradona e non solo.
In occasione del primo turno infrasettimanale della stagione 2020/2021, l'Inter di Antonio Conte domani sera a San Siro ospiterà il Napoli di Gennaro Gattuso. Una sfida che si preannuncia scoppiettante e per la quale, in occasione di tale match, Inter Dipendenza ha voluto contattare in esclusiva Gennaro Iezzo, ex portiere che con la maglia azzurra ha militato dal 2005 al 2011. Questa l'intervista integrale per la nostra redazione:
Domani sera a San Siro si sfideranno Inter e Napoli, le due squadre che in questo avvio di stagione hanno segnato più gol (29 reti per i nerazzurri, 26 per i partenopei). Che partita si aspetta?
“Sicuramente sarà una partita spettacolare. Guardando un po' i numeri e il punteggio in classifica di tutte e due le squadre penso che sarà sicuramente una partita di grande livello. Sono due squadre che non giocano sulla difensiva ma sono squadre che giocano con mentalità aperta. Penso che assisteremo ad una gran partita”.
Nella voce gol subiti del Napoli (11) vengono conteggiati anche i tre inflitti per la sconfitta a tavolino contro la Juventus. Senza quelli la squadra azzurra avrebbe la miglior difesa del campionato. Secondo lei come sarebbe potuta andare la sfida se si fosse giocata in quel particolare periodo della stagione?
“La Juventus è pur sempre la squadra favorita, non sai mai come può finire. Però sicuramente la Juve in quel periodo li non stava attraversando un grande momento mentre il Napoli stava in piena forma. Penso che il Napoli aveva grandi chances per portare a casa il risultato e avere oggi quattro punti in più in classifica che gli avrebbero permesso di stare in testa”.
Come giudica la gestione di Christian Eriksen da parte di Antonio Conte?
“Io penso che l'allenatore non vuole mai il male della squadra, non si tira la zappa sui piedi. Eriksen è un giocatore di grande livello. Non sta a me giudicare come viene gestito. Sicuramente deve ritrovare il suo spazio perché ha le qualità per giocare con continuità nell'Inter“.
Nella corsa scudetto (almeno fino ad oggi) sembra essersi inserito prepotentemente anche il Milan. Secondo lei quali saranno le squadre che fino all'ultimo si daranno battaglia per la conquista del titolo?
“In questo periodo di COVID non ci saranno certezze. Penso che ci sono 4-5 squadre che se la giocheranno fino alla fine e il Milan è una di quelle là, così come la Juventus, l'Inter e il Napoli. Queste sono le quattro che secondo me hanno grandi chances per arrivare fino alla fine e vincere il campionato. Poi io ci metterei la Roma, la Lazio e forse anche l'Atalanta anche se non è quell'Atalanta che abbiamo visto negli anni passati. Quest'anno il campionato è molto aperto, potrebbe anche scapparci la sorpresa”.
Nell'ultimo periodo Samir Handanovic sembra accusare il colpo legato all'avanzare dell'età mostrandosi meno reattivo e agile. Lei che di mestiere ha fatto il portiere, come giudica l'operato dello sloveno in riferimento all'ultimo periodo?
“Io penso che uno come Handanovic non vada giudicato perché parliamo di uno dei portieri più forti del mondo. Ci sono dei periodi in cui le cose non girano anche dal punto di vista difensivo, ma non penso che lui abbia colpe su quello che è il periodo di gol incassati dall'Inter. Queste sono cose che passano un po' tutti quanti, ma Handanovic non si discute”.
Lo scorso 25 novembre il cuore di Diego Armando Maradona si è fermato. Come ha elaborato, un napoletano doc come lei, la notizia della scomparsa del Pibe de Oro?
“La scomparsa di Diego è difficile da metabolizzare ancora oggi perché per noi è stato quello che ci ha portato un po' nella storia con gli scudetti vinti, con la Coppa Uefa, la Coppa Italia. Sono stato anni in cui il Napoli dettava legge grazie a questo super campione dentro e soprattutto fuori dal campo. Il tutto aldilà di quello che possono dire tanti personaggi che vanno in tv e che massacrano una persona che non c'è più solo per audience o per farsi pubblicità. Diego era forte dentro e fuori dal campo perché era un benefattore, ha fatto bene a tante persone aldilà delle gesta che tutti noi conosciamo. Dispiace quando senti personaggi che non sono nulla in confronto a Diego Maradona. Resterà per sempre nei nostri cuori”.