Home » Eriksen, la verità  sui problemi fiscali in caso di cessione a gennaio

Eriksen, la verità  sui problemi fiscali in caso di cessione a gennaio

Eriksen, in casa Inter continua a tenere banco la questione relativa al danese, che è palesemente fuori dal progetto tecnico di Antonio Conte

Continua a tenere banco in casa Inter la vicenda Eriksen. Il centrocampista danese è palesemente fuori dal progetto tecnico di Antonio Conte. L’ipotesi di una sua cessione nel prossimo mese di gennaio è tutt’altro che una chimera. La questione relativa ad una sua sempre più probabile partenza è stata analizzata sia da un punto di vista sportivo che da quello fiscale. lLportale calcioefinanza.it chiarisce dettagliatamente ogni aspetto. La voce che è rimbalzata parlava del fatto che qualora l'Inter avesse ceduto il danese all'estero avrebbe subito un danno derivante dal raddoppio degli oneri fiscali.

Come noto infatti in Italia è in vigore da qualche anno il decreto crescita, che garantisce un regime fiscale agevolato per i cosiddetti “impatriati” (categoria in cui rientra Eriksen). In sostanza, grazie a questo DL, i redditi prodotti dagli sportivi professionisti concorrono alla formazione del reddito limitatamente al 50% del loro ammontare.  Tuttavia sulla vicenda ha fatto chiarezza la redazione di Calcio e Finanza, la quale ha spiegato che l'Inter in realtà non andrebbe incontro a problematiche sotto questo aspetto. 

Per poter usufruire del beneficio bisogna restare sul territorio italiano come lavoratori per due annate fiscali. Quindi in caso di cessione all'estero sarebbe scattata la richiesta di pagamento delle somme risparmiate”. Queste le parole dell'avvocato Capello a chiarimento del funzionamento della normativa, che conclude chiarendo che la responsabilità per il pagamento sarebbe sia del datore di lavoro che del dipendente (responsabili in solido).

L'Inter quindi dovrebbe essere chiamata in causa per i pagamento di tale somma in caso di cessione all'estero a gennaio. Ma questa ipotesi non si verificherà. Calcio e Finanza chiarisce infatti che sotto la voce “Fondo per rischi e oneri”, l’Inter ha accantonato undici milioni di euro, che “si riferiscono principalmente alle ritenute IRPEF non versate in seguito all’applicazione del regime fiscale per i lavoratori cosiddetti “impatriati”, come si evidenzia nel bilancio.

“La Società ha accantonato la minor IRPEF versata a fondo rischi non essendoci allo stato attuale elementi certi che i tesserati mantengano la residenza fiscale in Italia per i prossimi due anni”.Qualora Eriksen fosse ceduto, l’Inter avrebbe già provveduto ad accantonare la cifra necessaria per l’eventuale rimborso, con la possibilità di superare la problematica fiscale dal punto di vista di conto economico. Permarrebbe, invece, l’impatto a livello di liquidità.