Inter, Conte ha una carta d’oro, il più atteso è già alla Pinetina
Inter Napoli è stata una partita a scacchi, con i due giocatori Conte e Gattuso alla ricerca della mossa vincente fin dai giorni precedenti la gara. Poteva uscirne solo una partita bloccata, con poche occasioni da gol, equilibrio squarciabile solo da un lampo individuale o da una palla inattiva. Così è stato, il fulmine caduto su San Siro ha la maglia numero 12, indossata da un ragazzo di cui si stavano perdendo le tracce.
Sensi era entrato anche a Cagliari, pochi minuti in cui si era proposto un paio di volte pericolosamente dalle parti di Cragno pur senza centrare il bersaglio grosso. Anche con il Napoli Conte gli ha dato uno spezzone nella ripresa ma stavolta il desaparecido ha lasciato il segno, il suo guizzo ha costretto Ospina ad una uscita rovinosa con tutto quel che ne è conseguito.
Sensi non è un giocatore qualunque, quello che aveva mostrato nei due mesi iniziali della stagione scorsa è ben presente nella memoria dei calciofili, nerazzurri o meno. Ha il dono dell’imprevedibilità unito alla verticalità, unico nella rosa insieme ad Eriksen. Il principino danese sembra già intento a preparare i bagagli per il volo di sola andata nel prossimo gennaio, motivo per cui l’apporto del giovane centrocampista diventa ancor più importante.
E’ dall’ottobre dello scorso che l’ex Sassuolo fa la spola tra l’infermeria, la tribuna e la panchina. Inutile chiedersi quale mistero avvolga la sua condizione fisica, adesso sembra arrivato il momento di buttarsi alle spalle 14 mesi di sofferenze e riprendere il discorso laddove era stato interrotto.
Sensi nei suoi panni può diventare il vero, importantissimo acquisto dell’Inter, sa spaccare le mediane avversarie come pochi, sa comparire come un folletto impazzito là davanti per inventare o mettersi in proprio per cercare la porta, il vero incursore sarebbe lui ben più di Vidal. Molti in questi mesi hanno rimpianto i 20 milioni pagati al Sassuolo per il suo riscatto ma la fretta è sempre stata cattiva consigliera quando si hanno alle mani due piedi ed un cervello calcistico come i suoi.
Da sempre nel mercato di riparazione è difficile trovare pezzi pregiati, tanto più in tempi di risorse economiche falcidiate dalla pandemia. Rebus sic stantibus Conte ha due compiti da fare nelle prossime vacanze natalizie: portare a termine il recupero fisico del folletto di Urbino e pregare che dopo tanto tempo la sfiga guardi altrove.