Coperta lunga – D’Ambrosio-Ranocchia-Kolarov. Basterebbero questi tre nomi per comprendere l’importanza di una rosa ampia. Conte non stravolgerà mai un intero reparto, ma la società lo ha messo nelle condizioni – qualora lo volesse – di poterlo fare. Un altro quartetto niente male è quello composto da Nainggolan, Sensi, Vecino ed Eriksen. Sensi e Vecino hanno dovuto affrontare infortuni complessi e fastidiosi da smaltire, ed hanno perso – in differenti momenti – la titolarità. Nainggolan ed Eriksen non hanno mai solleticato più di tanto la fantasia di Conte. I quattro sarebbero comunque titolari in molte delle squadre del nostro campionato.
Sfoltire con moderazione – Dopo l’uscita prematura dalle competizioni europee Conte ha palesato la necessità di tagliare qualche elemento. Questione di fiducia. L’allenatore non considera quei calciatori a cui darà il benservito degli incastri perfetti per il puzzle tattico che ha in mente. In un’epoca in cui i ritmi del calcio sono sempre più frenetici e il covid non concede tregua, ecco che il turn over diventa necessario. Le fatiche si faranno sentire nella testa e nelle gambe e, con ricambi di qualità, la squadra manterrà elevato il livello di competitività. Sfoltire troppo potrebbe dar vita ad un clamoroso autogol. Meglio dunque tagliare poco.
Rimpolpare l'attacco – Non sarà un mercato dalla facile liquidità e molte operazioni saranno imbastite attraverso scambi di cartellini. Nainggolan potrebbe finire al Cagliari con Cragno che verrebbe acquistato dall'Inter. L'estremo difensore giungerebbe a Milano solamente a campionato concluso. Eriksen strizza l'occhio al Paris Saint Germain con Paredes che potrebbe compiere il percorso inverso. Il reparto offensivo andrà puntellato. Lukaku e Lautaro non potranno giocarle tutte e Sanchez dovrà esorcizzare i demoni muscolari. Il mercato non è mai fermo. E pur si muove, direbbe il Galileo Galilei dei procuratori indirizzando le proprie attenzioni verso il pianeta calcio.