Sorpasso o non sorpasso, questo il dilemma. Certo è che i nerazzurri stanno viaggiando bene nelle ultime settimane e questo pomeriggio alle 15 – in contemporanea con il match dei cugini rossoneri impegnati in trasferta contro il Sassuolo – affronteranno lo Spezia per conseguire la sesta vittoria di fila in altrettante gare di Serie A. Come scrive quest'oggi la Gazzetta dello Sport, la vittoria di mercoledì contro il Napoli – sofferta, ma voluta – potrebbe rivelarsi un bivio scudetto: “L’Inter ha sofferto, ma alla fine ha fatto festa: «Vincere così fa crescere.Questi punti valgono il doppio» ha detto Conte, consapevole del pericolo scampato“.
Un passo avanti per gli uomini del mister che probabilmente qualche mese fa una partita del genere l'avrebbero persa ed anche malamente.Il lavoro invece ha portato ad un ribaltamento del percorso portando i nerazzurri ad un punto dal Milan e col morale a palla: “Basterà per consumare il sorpasso già prima di Natale? Ad Appiano Gentile c’è fiducia, per diversi motivi“. Così specifica la rosea che quest'oggi elenca le diverse motivazioni per le quali l'Inter debba crederci nel sorpasso che rappresenterebbe il vero e proprio punto di svolta per la stagione: “Primo punto, Conte “vede” Conte: oggi può arrivare la sesta vittoria consecutiva, sua miglior striscia in nerazzurro. Col ritorno al 3-5-2 l’Inter ha ritrovato certezze ed equilibrio. E le vittorie per accorciare in classifica. Non è un caso: lo scorso anno i nerazzurri partirono fortissimo, con sei vittorie nelle prime sei giornate prima del k.o. interno con la Juve. Erano i primi mesi di Conte e la squadra cercava di mandare a memoria lan uova filosofia contiana, fatta di furore e qualità. Ma dopo quell’avvio straordinario, l’Inter di Conte non è più riuscita a infilare una striscia di vittorie consecutive così lunga. Il problema sembra essere stato risolto con la rinuncia al trequartista: Conte ha ritrovato la quadra con i vecchi riferimenti e oggi può eguagliare se stesso“.
Un ritorno al passato ed un calendario che fino alla Befana può aiutare (Verona, Crotone e Sampdoria gli impegni) e proiettare la squadra ai vertici della classifica. Non basta però solo questo per essere una grande squadra, occorre anche a vere tutta la rosa a disposizione: “Punto due, Vidal torna a disposizione. Tre titolari più uno: l’emergenza in mezzo è finita. Il nuovo sistema, dicevamo, ha permesso all’Inter di tornare a pensare in grande. A centrocampo l’Inter fa la differenza grazie alla crescita di Barella, al ritorno ad alti livelli di Brozovic e all’inserimento del guerriero Vidal, uomo di fiducia di Conte. E poi c’è Gagliardini, l’equilibratore di tutto:protezione e inserimenti, e la possibilità di far rifiatare i titolari senza far mancare dinamismo e qualità“.
L'ultimo punto riguarda l'affidabilità dei nerazzurri contro le piccole, eccezion fatta per il match disputato contro il Parma terminato con un pareggio dopo essere stati sotto per 0-2: “L'Inter ha dimostrato di avere una dimensione da grande squadra soprattutto per l’atteggiamento contro le piccole: difficilmente lascia punti per strada e quest’anno ha fatto vedere di avere anche i nervi saldi, riuscendo a ribaltare in più occasioni le situazioni di svantaggio. La pazza Inter degli anni pre Conte si sarebbe sbriciolata in fretta“. Da non dimenticare però l'apporto del Meazza, tornato ad essere – anche senza i tifosi – lo stadio amico: “I nerazzurri hanno ritrovato il feeling con il loro stadio, in attesa di ritrovare il pubblico: il rilancio è anche figlio delle tre vittorie consecutive interne contro Torino, Bologna e Napoli. L’Inter ha riacceso le luci a San Siro e sa che il castello dei sogni deve essere costruito nel salone di casa“. Operazione sorpasso? Perchè no, i motivi ci sono non resta che aspettare la risposta della squadra in campo.