Inter, non è bello ciò che piace ma ciò che vince. Conte va assecondato
Vincere. L’obiettivo stagionale è quello, e poco importa se in questa fase della stagione i palati fini devoti al calcio champagne sono a corto di bollicine. L’Inter è alla sesta vittoria consecutiva in campionato. Alla nona di dieci partite disputate a distanza ravvicinata. La squadra non è spettacolare, e forse non lo sarà mai. Conte è questo tipo di allenatore, non ci sono vie di mezzo. La società lo ha sempre saputo e se avesse voluto divertirsi avrebbe scelto Zeman. L'eliminazione dalla Champions League pesa anche e non solo per questioni economiche, ma piangere sul latte versato e ricercare colpevoli non ha alcun senso.
Guardare al futuro. La squadra andrà ritoccata e la società dovrà farlo seguendo le indicazioni di Conte. Eriksen andrà via e sarà rimpianto da tanti, ma non da Conte. L'allenatore non l’ha mai voluto, inutile girarci attorno. Nè Conte, nè Eriksen hanno colpe. L’equivoco l’ha creato chi l’ha preso. Non ha senso acquistare un’auto di lusso che resterà parcheggiata in garage ben sapendo che il pilota preferisce guidare un'utilitaria.
Stop alle tensioni interne. I nerazzurri dovranno necessariamente smettere di essere autolesionisti alimentando tensioni interne. Spesso sono prigionieri di quei fantasmi della mente che fanno gioco alle avversarie. Conte questo l’ha compreso. Qualche volta si è espresso con emotività quando avrebbe fatto meglio ad essere più razionale. Non sono piaciuti gli attacchi alla società, così come avrebbe fatto meglio ad evitare alcune risposte poco galanti nei confronti di qualche giornalista. Per questo è stato giustamente criticato, ma nessuno può dubitare dell'attaccamento di Conte alla causa nerazzurra. Se così non fosse, il rapporto sarebbe cessato dopo il summit di Villa Bellini. L’allenatore è stato scelto per vincere e farà di tutto per conseguire gli obiettivi. La società farà altrettanto acquistando durante il mercato meno frac e più abiti casual. È il calcio di Conte, che piaccia o no. Prendere o lasciare.