Inter, la resa dei conti o la resa di Conte? Verona crocevia stagionale

C'eravamo tanto amati – Non stiamo parlando del capolavoro cinematografico di Ettore Scola, ma della storia d'amore tra Conte e l'Inter. Le ultime dichiarazioni di Conte in conferenza stampa – prima della trasferta di Verona – hanno sollevato ulteriori dubbi sulla permanenza del tecnico in nerazzurro. Un rapporto che ha sempre vissuto di alti e bassi. Più bassi che alti per la verità. Al termine della partita contro la squadra di Juric – ormai una certezza del nostro campionato – si tireranno le somme con un nuovo vertice societario. Un Villa Bellini 2.0 in cui il finale potrebbe essere differente. Difficile immaginare un addio imminente di Conte, sia per questioni progettuali, sia per aspetti di natura economica, ma non impossibile, soprattutto se il vertice non dovesse soddisfare le richieste di mercato dell'allenatore. Non sarebbe il primo addio natalizio subìto dalla panchina dell'Inter.

Benitez via prima di Natale – Il precedente illustre riguarda Rafa Benitez dimessosi quattro giorni dopo aver conquistato il Mondiale per club. Conte farà le sue richieste, pretendendo calciatori molto più congeniali al suo intoccabile 3-5-2. La società non potrà dare il via a spese folli, ma agirà con strategia dettata da scambi di cartellini ed occasioni. Non a caso col Cagliari sarebbe ben avviata l'operazione NainggolanPavoletti. I nomi che circolano fanno parte della schiera dei soliti noti graditi a Conte.

Il mercato – Paredes, Marcos Alonso, due calciatori che esalterebbero il Contismo. Il primo potrebbe arrivare grazie ad uno scambio con Eriksen, che apprezzerebbe l'avventura parigina, mentre Alonso attraverso un prestito oneroso con eventuale obbligo o diritto di riscatto. Tasselli giusti per soddisfare l'allenatore e – chissà – magari trasformare in fatti le parole di Villa Bellini. Ammesso che durante il meeting estivo si sia parlato anche di mercato. Pochi giorni ancora e sapremo se ci sarà la resa dei conti o la resa di Conte. C'è poco da stare … Allegri. O forse no. Ai posteri l'ardua sentenza.