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Lukaku: “C’è bisogno di leader come me. Mourinho mi ha cambiato”

Romelu Lukaku si è raccontato nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni di Voetball International. Ecco di seguito riportate le sue parole

Romelu Lukaku si è reso protagonista di un 2020 straordinario in cui ha segnato ben 35 reti tra Inter e Nazionale. Il belga ha rilasciato un’intervista su Zoom a Voetbal International in cui ha anche fatto un bilancio della sua esperienza in nerazzurro e parlato del suo rapporto con Lautaro.

In Italia conta solo la vittoria. Ed è solo a questo che penso quando entro in campo. L'approccio calcistico in Serie A è completamente diverso rispetto all'Inghilterra. C'è un'attenzione incredibile all'aspetto tattico e questo mi obbliga a non sbagliare mai. Né nel muovermi né nel posizionamento”.

“Prima di arrivare in nerazzurro ho visto alcune partite della squadra e vedendo come si muoveva e come giocava Lautaro ho subito capito che sarebbe potuto scattare qualcosa di bello fra noi. A volte i riflettori sono per lui, a volte sono per me. Se entrambi lo capiamo e lo accettiamo le cose andranno bene.

“Sono consapevole della responsabilità che ho, quindi non ho il diritto di abbassare le braccia. Se abbasso le braccia, ha immediatamente un impatto negativo sul gruppo. C'è bisogno di leader in campo come me, come Arturo Vidal, Nicolò Barella o Alexis Sanchez. Solo con un tale atteggiamento puoi trasformare mentalmente la squadra e ribaltare una partita”.

“Io nei primi cinque al mondo? Negli ultimi cinque mesi, sì. Non voglio classificare quella vetta da uno a cinque, ma ne faccio parte. Mourinho? Mi ha insegnato a lavorare di più e meglio per la squadra, sia in termini di pressing che di posizionamento in campo. La riprova del suo lavoro con gli attaccanti lo si vede anche oggi con Harry Kane al Tottenham”.