I barbieri di Saba – Lautaro beffa gli squali e l’Inter centra l’ottava vittoria
Rubrica ideata e curata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella
Inter- Crotone 6-2
La partita- Torna in campo l'Inter in attesa di rimpolpare la rosa in chiave mercato – Gomez e Gervinho i papabili rinforzi – e dopo aver smentito qualsiasi notizia relativa alla cessione da parte del gruppo Suning. Conte, apparso sereno in conferenza stampa, si affida al solito e collaudato 3-5-2. L'unica novità è Vidal, pienamente recuperato, al posto di Gagliardini.
Il primo tempo – Estremamente deludente per i nerazzurri che subiscono lo 0-1 e rischiano di capitolare poco dopo. Provvidenziale è una zolla di San Siro che tira un brutto scherzo a Messias facendolo inciampare lungo la via della rete. L'Inter reagisce e ribalta il punteggio grazie a Lautaro Martinez e ad un'autogol di Marrone. Il merito è più dei singoli – bravi Lukaku e Barella oltre al Toro – che della coralità di squadra. Il vantaggio dura pochissimo e Vidal, tra i colpevoli in occasione del vantaggio pitagorico, si macchia del fallo da rigore che vale il 2-2. Lautaro ha sul piede la palla del nuovo vantaggio ma Cordaz si supera. Si va a riposo e all'Inter più che una bevanda calda, servirebbe un energizzante.
Il secondo tempo – Vidal rimane negli spogliatoi e l'Inter cresce vistosamente. Conte lo sostituisce con Sensi con lo scopo di velocizzare una manovra lenta come una lumaca alla maratona di New York. I risultati si vedono immediatamente. Il Crotone reclama un rigore per un inesistente fallo di mano di Brozovic, poi subisce la terza rete e smette di giocare. Lukaku riceve palla e la smista di tacco a Brozovic. Il regista croato serve l'accorrente Lautaro che con uno scavetto tanto potente quanto preciso buca Cordaz. Il poker lo serve Lukaku, magistrale nel resistere ai vani tentativi di contenimento di Luperto e a bucare Cordaz con una rasoiata che gonfia la rete. Il Crotone si scioglie e Lautaro – sempre lui – ci mette la testa. Bravo Perisic nell'occasione a far fuori un paio di marcatori con una serpentina e a calciare di potenza. Cordaz para ma il pallone finisce sulla testa del Toro che incorna gli squali per la quinta volta. La sesta rete è opera del trio Darmian – Lautaro–Hakimi. Cross dell'ex Parma, velo di Lautaro e sinistro imparabile di Hakimi. Per l'Inter – che può e deve migliorare – si tratta dell'ottava vittoria consecutiva.
Il simpatico buffetto – Dopo una tripletta e mezza non possiamo non riconoscere un buffetto a Lautaro Martinez. Tre gol belli ed importanti dopo quello meraviglioso messo a segno contro l'Hellas Verona lo assurgono di diritto a migliore in campo. Lukaku griffa tutte le reti nerazzurre con assist sontuosi e rete pregevolissima che vale il poker nerazzurro. Nell'occasione Luperto viene spazzato via come Loki da Hulk. Hakimi è arrivato a quota cinque reti. Il suo sinistro per la sesta rete è da rivedere più volte.
Le rasoiate – Una la merita, con pienissimo merito, Arturo Vidal. Il pupillo di Conte, acquistato per fare la differenza, la sta facendo, ma in negativo. Ci mette lo zampino in entrambe le reti del Crotone. In clamoroso ritardo quando perde l'uomo in marcatura per il vantaggio calabrese, lo è ancor di più quando pesta il piede dell'avversario in occasione del penalty che vale il 2-2. Il suo acquisto continua a rivelarsi un buco nell'acqua. Un'altra rasoiata la merita chi ha preteso Vidal. Naturalmente stiamo parlando di Antonio Conte che si ostina a far giocare il cileno palesemente in ritardo di condizione. Cosa ancora più assurda è vedere Eriksen scaldare la panchina. Sì perché il trequartista danese capace di imporsi in Premier League – mica al calciotto sotto casa – non è adatto agli schemi di Conte. Lo è forse questo Vidal? Con la sua uscita l'Inter è tornata la schicciasassi di sempre. Chiusura con Young. Dalle sue parti si crossa che è una bellezza, ma quando a crossare sono gli avversari, allora c'è molto da lavorare. L'Inter becca facilmente gol di testa. Demeriti dei quinti che dovrebbero – condizionale d'obbligo – nel tanto esaltante 3-5-2 di Conte chiudere con maggiore tempismo. Dovrebbero, appunto.