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I Barbieri di Saba – Inter troppo brutta per essere vera. Conte faccia di più

Rubrica ideata e curata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella

Sampdoria-Inter 2-1

La partita– In vista degli impegni contro Roma e Juventus, Conte lascia a riposo precauzionale Romelu Lukaku, uscito affaticato dal match contro il Crotone e si affida al tandem dei piccoletti Alexis SanchezLautaro Martinez. In mediana Gagliardini al posto di VidalNella Sampdoria fuori Elkdal per squalifica e dentro l'ex Keita Balde

 

Primo tempo più Var che gioco. Rigore sbagliato da Alexis Sanchez per l’Inter, gol su rigore – anche questo Var assegnato – dell'ex Candreva al 23’ e Samp in vantaggio. Prima ancora due legni –Young e Tonelli – uno per parte, e una punizione – sempre Var – per mani fuori area di Lautaro Martinez. I blucerchiati di Ranieri marcano altissimo e la manovra nerazzurra fatica in fase di impostazione, fatta eccezione per qualche discesa di Hakimi sulla fascia destra. Molte le intenzioni, spesse frustrate sul nascere o nelle finalizzazioni. C’è quantità abbinata a poca qualità, ma questa, ahinoi, non e’ novità. Con LukakuQuagliarella in panca il gol resta in canna fino al 37' quando un altro ex, Keita Balde raddoppia finalizzando un cross dalla destra che Young, come spesso gli accade, non contrasta a dovere. 

 

Secondo tempo – Sotto un diluvio e senza novità nello schieramento in campo, fatta eccezione di Perisic al posto di Young. Per uno che non sa nè difendere bene nè attaccare tanto vale affidarsi a chi, almeno in fase offensiva, dovrebbe farsi valere. Attacca l’Inter e catapulta in mezzo palle alte che non trovano i due attaccanti. Né Lautaro, né Sanchez sono dei giganti. La Samp è viva e tra le due squadre non sembra esserci l’abissale differenza di valori e stipendi. Si vede il lavoro di Ranieri, anche lui un ex, poco e nulla quello del mitico Conte. Ma fin quando c’è campionato,c’è anche la speranza di giocare meglio e, magari, vincere di più. Al 62’ entra Lukaku per Gagliardini. L’artiglieria pesante in aiuto alla fanteria leggera, questa la strategia nuda e cruda del tecnico. Il gol arriva grazie a De Vrji dopo pochi minuti. Ranieri cerca di raffreddare la situazione – si fa per dire – con l'ingresso di Bereszynski per Tonelli. Al 70’ Conte va oltre se stesso sostituendo un Sanchez impalpabile con Eriksen. Non cambia praticamente nulla el'Inter, nonostante i cinque minuti di recupero, si ferma a quota otto vittorie consecutive. Non certo un segnale positivo, così come non lo è beccare 21 reti in 16 partite. 

Il simpatico buffetto – Lo merita Claudio Ranieri che il suo mestiere lo conosce bene – bravo nell'aggrovigliare la matassa agli avversari. Non rientra nella nostra scolaresca e non possiamo dargli voto in pagella, ma un plauso lo merita per averci ribadito che più che dei passeggeri, i meriti sono dell’autista del mezzo. 

Le rasoiate – Uno come Conte che guadagna – udite, udite – dodici milioni dovrebbe fare molto più di così. La squadra non ha un gioco ed è solo muscolare. O Conte è un eccellente incantatore di serpenti, oppure i serpenti sono suonati. Rasoiata dunque sia a Conte che ai serpenti suonati. Un'altra la regaliamo ad Alexis Sanchez. Gravissimo il suo errore su calcio di rigore. La partita è condizionata psicologicamente dall'episodio e l'Inter soccombe sotto i colpi degli ex. Nuovamente tra i peggiori Young. A parte la traversa colpita l'ex United si fa notare per lacune in fase difensiva. Ormai una consuetudine a cui servirà porre rimedio.