Inter, Platini: “Mi voleva l’Inter, non potevo vederla come un nemico” (GdS)

Il focus di molti giornali quest'oggi è il derby d'Italia che si disputerà domani sera alle 20:45 al Meazza di Milano. Proprio su questo filo conduttore si inserisce pure la Gazzetta dello Sport che presenta una lunga intervista a Michel Platini, con molte domande che fanno riferimento al match di domani. Una carriera in bianconero che però poteva avere altre tinte: “Non potevo vedere l’Inter come un nemico, è la prima italiana che mi ha voluto“. Poi però non se n'è fatto nulla e c'è tato l'approdo alla Juventus: “Semplicemente ero infortunato e pensavano che fossi rotto. Così mi prese la Juve. E ho sfidato la Roma di Falcao e Cerezo, il Verona di Elkjaer e Tricella, il Napoli di Diego. Ma l’Inter aveva un bel rompiballe come Altobelli accidenti, segnava tantissimo, e dovevo superarmi per essere capocannoniere. Spillo era proprio bravo“.

SI inizia poi con il focus vero e proprio sullo scontro di domani sera che vedrà opposti Pirlo e Conte, ovvero un debuttante contro un manager navigato: “Mi piace Conte. Ha fatto cose grandissime. Grintoso, sempre in movimento. Come lui solo Simeone e Gattuso. Altri sono più tranquilli, come Pirlo, forse tengono tutto dentro. Per loro due c’è un compito difficile e facile allo stesso tempo: devono fare risultato per forza, ma hanno le squadre migliori“. Si passa poi al pronostico secco: “Finirà 1-0, gol di CR7. Sarà appassionante. La Juve ha Ronaldo che è fantastico, fenomenale, decisivo dovunque, con quel fisico bestiale, quella testa, quell’atteggiamento professionale che lo fa giocare a 36 anni“. E specifica sul dominio bianconero in questi anni:

A me piace sì, se vince la Juventus, perché l’amo. Ma se ami il calcio italiano è bene che ci siano anche altre a vincere“. 

Le due squadre stanno attraversando momenti altalenanti ed all'interno della rosa hanno qualche giocatore che non sta rendendo come da pronostici: si parla di Eriksen e Dybala. Ecco cosa ne pensa Platini: “Conosco poco Eriksen. Dybala sì e mi piace. Tantissimo. Fa parte della categoria di Maradona, Sivori, Neymar, può darsi abbia un po’ meno talento ma vediamo. Non è Ronaldo, non è Messi e non è un regista, ma un 10 che gioca da punta“. E su BonucciChiellini, definiti da Mourinho “l'università della difesa”, si esprime così: “Sono quasi sempre d’accordo con Mou. Un allenatore vero, un uomo intelligente. Come Ancelotti, Allegri, Zidane, Deschamps, Klopp, Guardiola, una generazione di tecnici bravi, che dicono sempre belle cose e non fanno polemiche“.

Si conclude con un pronostico anche sull'andamento finale del campionato e se questo match possa valere lo scudetto: “Attenti al Milan. Fa sempre risultati, è primo e non si fermerà. Questa A è combattuta“.