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I Barbieri di Saba – dura lex dell’ex, Vidal sgambetta la Juve. L’Inter domina

Rubrica ideata e curata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella

Inter-Juventus 2-0 

L’Inter vince e, soprattutto, convince. La Vecchia Signora viene colpita dal gol dell’ex Vidal e affondata da Barella, il centrocampista italiano attualmente più forte in circolazione. Magistrale Antonio Conte nella lettura e nell’interpretazione della partita

Primo tempo

Il derby d’Italia non rappresenta una partita come le altre e San Siro festeggia con fuochi d’artificio preparati dai tifosi per far comprendere a tutti – Conte e Vidal compresi – che la loro attualità è nerazzurra e che il bianconero è solo un ricordo lontano. Conte non aveva nascosto profonda ammirazione per la Juventus, mentre Vidal – prima della partita – ha abbracciato Chiellini baciando – si spera involontariamente – lo stemma bianconero. Dopo sei minuti fallo di Bonucci – cresciuto nel settore giovanile nerazzurro – e punizione calciata da Brozovic di poco alla sinistra di Szczesny. Al 10’ rete annullata – giusta decisione – a Cristiano Ronaldo che aveva ribattuto in rete una botta di sinistro di Chiesa. L’Inter passa in vantaggio dopo tre minuti con l’ex Vidal. Il cileno – che non esulta – corregge in rete di testa un cross al bacio di Barella. Ancora fuochi di artificio, giubilo e occhi chiusi per baci impropri e mancate esultanze. I nerazzurri sono più cattivi mentre la Juventus è compassata e limita l’entusiasmo avversario. Ma accusa il colpo e rischia di capitolare. Al 23’ Barella recupera palla e serve Lukaku che spara su Szczesny. Sulla ribattuta Lautaro Martinez fallisce la più clamorosa delle occasioni. Dopo nove minuti ancora una percussione di Lukaku che supera di forza Chiellini e serve El Toro che non trova la porta. Bonucci riceve il giallo per l’ennesimo fallo su Lautaro. L’argentino è attivo ma poco preciso. Al 36’ Barella fugge sulla destra e serve Lukaku che calcia debolmente. Il destro non è il piede sopraffino del gigante belga, anche se da una distanza così ravvicinata è cosa buona e giusta fare gol. La prima frazione termina lasciando in dote un’Inter volitiva e pimpante. Brozovic e Barella appaiono in grande spolvero, Lukaku primeggia nella gara di  sportellate contro Chiellini e Bonucci e Lautaro Martinez bracca le seconde palle. Il vantaggio di una rete, almeno per quanto visto in campo, è sicuramente misero. 

Secondo tempo 

È sempre l’Inter che domina e trova il meritato raddoppio dopo sei minuti. Grande Barella nell’occasione a fuggire in percussione e mettere in cassaforte l’assist al bacio di Bastoni da quaranta metri. Pirlo cerca soluzioni e dopo quindici minuti inserisce Kulusevski, Bernardeschi e McKennie per Ramsey, Fabrotta e Rabiot. Gialli per Young e Morata, poi McKennie impegna – prima volta in partita – Handanovic. Al 65’ altra percussione di Barella che serve Lukaku. Il centravanti imbecca Brozovic che da fuori area manda di poco fuori. Conte sostituisce Young con Darmian e Vidal con Gagliardini per far rifiatare il centrocampo. Esce anche Lautaro sostituito da Alexis Sanchez. Si sporca i guantoni anche Handanovic a quattro minuti dal termine su tiro di Chiesa. È un fuoco di paglia bianconero. Nei minuti di recupero – cinque – c’è ancora spazio per Hakimi che calcia una cannonata anziché servire Lukaku libero di calciare. Termina 2-0 ed è un risultato strameritato che, sicuramente, avrebbe potuto essere più ampio. Vittoria importante per la classifica, per l’ambiente e, soprattutto, per la società, che vive un momento di difficoltà. Vincere aiuta a vincere. Giusto continuare così.

Il simpatico buffetto

Lo diamo a Barella, migliore in campo e motorino instancabile. Prestazione condita da assist per Vidal e gol del definitivo 2-0. Altro buffetto a Brozovic, Lukaku e Bastoni, insuperabile in difesa e pregevole assist man. Nessuna insufficienza e complimenti a mister Conte. Oggi abbiamo finalmente visto la mano dell’allenatore. 

Rasoiata

La rasoiata – si fa fa per dire – la diamo a Vidal che ha fatto il primo gol ma che può – e deve – dare di più. Un’altra la diamo a Lautaro Martinez, più che sufficiente per garra e quantità, ma da un calciatore del suo livello tecnico è doveroso attendersi almeno una rete dopo tre nitide occasioni da gol.