Gianfelice Facchetti, figlio della bandiera nerazzurra Giacinto Facchetti, è intervenuto nel corso del podcast “I Gemelli & Saba”, sul canale Youtube di InterDipendenza.net. Tanti i temi toccati nel corso dell'intervista: dal possibile cambio di società alla lotta scudetto, passando per le novità relative al nuovo stemma della compagine meneghina. Di seguito un estratto:
-Suning potrebbe a breve lasciare il club nerazzurro, cosa ne pensi di questo nuovo possibile cambio di proprietà?
“Condivido quello che ha detto Moratti qualche giorno fa, cioè che per l'Inter non potesse esserci niente di meglio di Suning, con la sua struttura familiare, alla guida del club. Sono tante le cose fatte dagli Zhang, penso ad esempio alla creazione del primo college in Italia per i ragazzi dell'academy: c'era una concretezza che va al di là dell'acquisto dei giocatori. Detto questo, per fortuna l'Inter è piena di estimatori importanti pronti a farsi la guerra per acquistare il club. Importante però che il tutto venga definito nel più breve tempo possibile, per programmare al meglio la prossima stagione e il futuro”.
-Ti intriga l'idea di azionariato proposta da InterSpac?
“Innanzitutto ci sarebbe da capire con che percentuale InterSpac entrerebbe nel club, sicuramente però l'idea ha il suo fascino e la sua fondatezza. L'Inter diventerebbe la prima squadra a portare in Italia quel modello di azionariato diffuso che ha fatto la fortuna di club come il Bayern Monaco, e potrebbe garantire anche maggiore liquidità, cosa che in questo momento farebbe comodo”.
-Tra le novità degli ultimi giorni c'è quella relativa al cambio del logo societario, ti piace?
“Si parla molto di questo cambio del logo societario, e in rete stanno circolando vari concept, ma nessuno sa come sarà davvero. Ecco, vorrei dire una cosa su questo argomento, una cosa che mi ha dato particolarmente fastidio e che riguarda il modo di parlare sull'Inter dei media e sui social. Abbiamo battuto domenica sera la Juventus, in una partita perfetta sia per il risultato che per come è arrivato. Nonostante questo, lunedì mattina, su testate degne di nota, abbiamo trovato notizie su un imminente cambio di nome e dello stemma del club, e diventa questo l'argomento principale. Non siamo riusciti a goderci una partita perfetta per parlare di qualcosa di cui nessuno sa nulla al momento: trovo che sia una cosa sbagliata. Quando si punta il dito contro l'Inter lo si fa con una certa leggerezza, senza preoccuparsi delle possibili conseguenze, cosa che con altri club non succede. Il mio invito al mondo nerazzurro è di stringersi intorno alla squadra e all'allenatore, perché tutti non vedono l'ora di puntarci il dito contro”
-Passiamo alle cose di campo: quanto è importante la vittoria di domenica scorsa contro la Juventus?
“Sicuramente si tratta di una vittoria importante, ma alla fine in campionato ogni partita lo è. Sabato contro l'Udinese potremo capire a che punto siamo del nostro percorso di crescita, sperando di vedere una squadra sicura dei propri mezzi dopo il match contro i bianconeri. Siamo tutti speranzosi di vedere una conferma, per poi goderci la volata scudetto con le nostre competitor da qui a maggio”.