Udinese-Inter 0-0
Pari brodino. Un punto che non serve praticamente a nulla. Nè al morale, nè alla classifica dato che il Milan – surclassato a domicilio dall'Atalanta – mantiene un vantaggio di due punti. Potrebbero approfittarne Juventus e Napoli. La Roma – vittoriosa sullo Spezia – ha già rubacchiato due punti ai nerazzurri.
Il primo tempo – L'Inter della prima frazione appare apatica, molle, quasi si trovasse a disputare una partitella del mercoledì. Solo che di fronte non esistono amici ma avversari che i nerazzurri dovrebbero – anche in virtù del risultato del Milan a San Siro – asfaltare. A parte l'occasione colossale capitata sui piedi di Lautaro Martinez e il gran tiro a volo di Barella – se fosse entrato avremmo scritto di eurogol – c'è poco da raccontare. Ritmi blandi, giro palla sterile da una parte e dall'altra. Si va a riposo ma al posto della consueta bevanda calda servirebbe un adeguato ricostituente.
Secondo tempo – Per larghi tratti è stato peggio del primo. Un'occasione per Hakimi poi il nulla. Conte ha da ridire nei confronti di Maresca, anche se l'allenatore dovrebbe riprendere se stesso. L'Inter fatica a costruire trame di gioco e si affida alla muscolarità di Lukaku. Ma quando il gigante belga incappa in una serata non di gala, per i nerazzurri tutto si complica maledettamente.
Il simpatico buffetto – Applausi a De Vrij. Eccellente in fase d'impostazione, sicuro nella lettura delle giocate avversarie quando anticipa costantemente gli uomini di Gotti. Barella si conferma centrocampista di grande personalità. Sfiora una rete da antologia e non fa mai mancare la consueta quantità abbinata alla classe di cui è dotato. Buffetto anche a Brozovic per come ha saputo dirigere il traffico a centrocampo nonostante il campo fosse piuttosto pesante.
Le rasoiate – La prima la merita Lautaro Martinez. Dopo la scialba prestazione contro la Juventus, le polveri si presentano nuovamente bagnate. Questa volta contro un altro avversario bianconero. Segno che quando El Toro si ritrova di fronte una zebra – piemontese o friulana – spara a salve. Almeno in questo girone d'andata. Altra prestazione tutt'altro che indimenticabile per Vidal. Un bianconero dà – vedasi l'ottima prova contro la ex Juventus – un altro bianconero toglie. Dopo essere stato sostituito Re Artù calcia via una bottiglietta. Siamo certi che Vidal era adirato con se stesso. D'altronde non potrebbe essere diversamente visto che Conte ha continuato a concedergli fiducia anche quando non la meritava. Chiusura con Conte. Una rondine non fa primavera, avevamo suggerito durante I Gemelli and Saba. Ebbene l'allenatore più pagato d'Italia dovrebbe fare sempre la differenza in positivo ed invece in Friuli non si è vista la sua mano. Il nervosismo del tecnico è culminato con un'espulsione che, francamente, avrebbe potuto evitare.