Inter-Milan 2-1
Il derby stabilisce che sarà l'Inter ad affrontare in semifinale la vincente di Juventus-Spal. La stracittadina milanese torna a distanza di tre mesi da quel 2-1 rossonero in campionato griffato Ibra. Le due milanesi dopo più di un decennio tornano protagoniste sul palcoscenico nazionale. Partita vera, assenti e turnover non sono alibi. Conte più di Pioli è chiamato a dimostrare ai suoi la via del successo senza passi falsi.
Primo tempo
Il Milan sfiora subito il vantaggio con Leao, poi è l’Inter ad aumentare il ritmo. Dopo venti minuti di discrete trame, Darmian appoggia a Lukaku che resiste a Romagnoli e calcia impegnando Tatarusanu. L’Inter è maggiormente presente a centrocampo con Barella che supporta Darmian in fase offensiva così come in fase di non possesso. Al 27’ è Perisic a calciare a botta sicura ma Tatarusanu compie un intervento prodigioso. Al 31’ il Milan trova il vantaggio con il solito Ibrahimovic. Lo svedese aggancia al limite dell’area, alza la testa e con un destro radente che bacia il palo prima di insaccarsi, lascia impietrito Handanovic. Dopo sei minuti l’Inter è sfortunata con Sanchez. Il cileno colpisce di testa ma il doppio salvataggio sulla linea impedisce ai nerazzurri di pareggiare. Al 45’ Lukaku prima battibecca con Romagnoli e poi sfida Ibra in un incontro ravvicinato testa a testa promettendogliele a distanza. Valeri ammonisce entrambi. Il colosso rossonero lo invita nel sottopassaggio e il primo tempo si conclude con il Milan in vantaggio. Rossoneri più lucidi e leggermente più propositivi.
Secondo tempo
Conte getta nella mischia Hakimi per Darmian alla ricerca di maggiore velocità sugli esterni. Dopo quattro minuti una punizione di Kolarov impegna Tatarusanu che si esalta sul conseguente destro al volo di Sanchez. Al 58' Ibrahimovic perde la bussola e si becca il secondo giallo. Espulsione sacrosanta decretata da Valeri. Lo svedese interviene in netto ritardo su Kolarov e anticipa la doccia. Al 67' finisce la partita di Perisic – per nulla brillante – e comincia quella di Lautaro Martinez. Al 70' l'Inter pareggia. Leao atterra Barella, Valeri si appella al Var e fischia un rigore netto che Lukaku trasforma con freddezza e brivido. Il pallone prima di insaccarsi scheggia la traversa. Al 76' si infortuna… Valeri. L'arbitro non riesce a proseguire ed è costretto ad alzare bandiera bianca. Chiffi prende posto e fischietto. L'Inter preme costantemente alla ricerca del vantaggio e lo sfiora con Hakimi a otto dalla fine. Sanchez lo serve con un attimo di ritardo e il destro dell'esterno è debole e facile per Tatarusanu. Nei minuti finali Conte e Pioli cambiano interpreti. Krunic per Leao, Castillejo per Saelemaekers, mentre Eriksen rimpiazza Brozovic. A un minuto dal termine Kessie sbaglia e permette a Lautaro di involarsi verso l'area rossonera. È bravo nell'occasione Tatarusanu. L'estremo rossonero è in serata di grazia e un minuto dopo compie un vero e proprio miracolo su tiro a distanza ravvicinata di Lukaku. Il centravanti nerazzurra calcia di puro istinto, lo stesso che permette a Tatarusanu di esaltarsi e abbassare la saracinesca. Prima del triplice fischio finale Young subentra a Kolarov. Chiffi concede ben dieci minuti di recupero e per il diavolo rossonero l'esorcista ha volto angelico del biondo Eriksen. Minuto 97', Lautaro soffia il pallone a Meite in una zona sanguinosa. L'ex granata lo atterra e per Chiffi è punizione dal limite. Eriksen si incarica della battuta. Il suo destro a giro, perfetto, impeccabile, trafigge i cuori rossoneri ed esalta quelli nerazzurri. Tatarusanu può solo guardare, il Milan solo piangere lacrime amare. È il gol qualificazione.
Il simpatico buffetto
La classe c'è, si vede. Giù il cappello di fronte a Christian Eriksen e al suo destro fatato. La punizione da antologia che manda all'inferno il Milan è da guardare più volte. Sublime, magistrale. Applausi per un professionista esemplare che si è sempre impegnato senza mai alzare la voce per un impiego ridotto all'osso. Conte dovrebbe maggiormente affidarsi a questo straordinario talento. Lukaku si conferma dominante. Sempre presente, prezioso supporto per i compagni di reparto e per la squadra in generale. Imprescindibile. Ottima prestazione – ennesima – di Barella. Che dire, quantità e qualità sempre presenti. Contro chiunque.
Le rasoiate
Una la merita Kolarov. Tornato dopo qualche settimana tra i titolari, l'ex Roma non brilla. In occasione del gol di Ibra perde tempo prezioso prima di chiudere l'attaccante, libero di trafiggere Handanovic. Un'altra la merita Darmian. Contro Leao ed Hernandez è spesso in difficoltà. Ultima rasoiata per Perisic, le cui giocate si rivelano spesso fumose. Non una rasoiata, ma una lieve punzecchiatura a Mister Conte. Siamo sicuri che Eriksen sia calciatore non adatto al suo calcio? La realtà è un'altra: il destro del trequartista danese è compatibile col calcio mondiale, non solo con quello italiano.