Inter-Benevento 4-0
L'Inter cala il poker vanificando le illusioni di fuga del Milan e le speranze della Juventus di accorciare le distanze. Vittoria necessaria e fondamentale in chiave scudetto. Il Benevento – al di là delle dieci reti incassate in due partite – darà filo da torcere a chiunque. Eriksen si conferma brillante, praticamente un nuovo acquisto per i nerazzurri.
Primo tempo – L'Inter si affida al turnover in vista della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. Dentro Ranocchia, Eriksen e Perisic per De Vrji, Brozovic e Young. Hakimi e Lukaku, squalificati in coppa, sono regolarmente al loro posto. Dopo sette minuti l'Inter trova il vantaggio. Punizione battuta nei pressi della linea laterale da Eriksen. La traiettoria è arcuata e tesa. Ranocchia sfiora il pallone che, invece, carambola su Improta e beffa Montipò nel sette. Dopo quattro minuti Lapadula reclama un rigore ma Pasqua fa cenno di proseguire e il Var non interviene. Secondo l'attaccante giallorosso Ranocchia gli sarebbe franato addosso ma i replay escludono il fallo. La partita è gradevole e le azioni migliori capitano ai nerazzurri. Hakimi al 34' sfiora il raddoppio. Eriksen pesca l'ex Dortmund sul secondo palo con una giocata deliziosa, ma l'esterno marocchino impatta male il pallone di testa e non trova la porta. Lautaro dopo due minuti sfrutta male un contropiede ben orchestrato da Barella. I primi quarantacinque minuti si chiudono con l'Inter meritatamente in vantaggio.
Secondo tempo – I nerazzurri partono in crescendo così come avevano chiuso la prima frazione. Lautaro va in gol, ma l'arbitro Pasqua annulla per fuorigioco. Eriksen calcia dal limite colpendo la traversa. Sulla ribattuta Lautaro trova la rete ma il trequartista danese era davanti ai difensori avversari. L'appuntamento con il gol per El Toro è solo rimandato di pochi minuti. Al 56' in area giallorossa si scatena una vera e propria carambola che lo stesso Lautaro chiude magistralmente col suo sinistro chirurgico. Montipò può solo guardare e raccogliere la sfera in fondo al sacco. A quel punto Inzaghi cerca rinforzi in panchina inserendo Schiattarella per Viola e Pastina per Caldirola. Anche Stellini – Conte squalificato – effettua il primo cambio al 64' con Vidal che concede un pò di meritato riposo a Barella. Hakimi va in gol su suggerimento di Lukaku, ma Pasqua, così come fatto in precedenza con Lautaro, annulla nuovamente. Il 3-0 è solo rimandato di due minuti. Al 66' Montipò commette una clamorsa ingenuità. Il suo rinvio è debole e viene intercettato da Lautaro. L'argentino appoggia di prima per Lukaku che di sinistro insacca all'angolino con un piattone. Un perfetto rigore in movimento per il gigante belga. Inzaghi cambia ancora inserendo Tello per Ionita e Foulon per Improta ma per il Benevento la serata è semplicemente… stregata. Con l'incontro in cassaforte Lautaro e Skriniar – molto bene entrambi – lasciano il posto a Sanchez e De Vrij. Erksen è in serata di grazia e al 77' va vicinissimo al gol direttamente da calcio d'angolo. La parabola a rientrare dalla bandierina trova l'opposizione di Montipò. Il poker lo serve ancora Lukaku al 78'. Alexis Sanchez, che qualche malelingua vorrebbe addirittura scontento – eresia purissima – imbecca Lukaku con un filtrante e per il colosso nerazzurro è un gioco da ragazzi beffare Montipò con uno splendido diagonale di sinistro. Un assist maravilloso per El Nino. A dieci minuti dal termine Stellini sostituisce Lukaku con Pinamonti e Gagliardini con Sensi.
Il simpatico buffetto – Lautaro Martinez ha disputato un'ottima gara. El Toro ha ritrovato la via della rete – due volte, un gol gliel'ha tolto Pasqua – e ha mostrato altruismo in occasione della terza rete di Lukaku. Smalto necessario sia per i prossimi impegni di campionato che per la Coppa Italia. Ottima prova anche per Christian Eriksen in cabina di regìa. Rapido, preciso, sfiora il gol in più occasioni. Da antologia il corner con cui cerca, direttamente dalla bandierina, di beffare Montipò. Avverte fiducia intorno a sè ed è un bene per l'Inter. Anche in serate normali, Lukaku si dimostra cecchino infallibile. Una doppietta per dimostrare ai più scettici, semmai ce ne fosse bisogno, che di goleador come lui ce ne sono davvero pochi in giro. Chiusura dedicata a Barella. Prestazione mega galattica da parte del centrocampista tuttofare nerazzurro. Qualità e quantità sempre e comunque. È davvero un bel vedere.
Le rasoiate – Nessuna bocciatura, sia ben inteso. Ma se proprio volessimo cercare il pelo nell'uovo, le prestazioni di Gagliardini e Perisic non hanno convinto del tutto. L'esterno croato non crea quasi mai la superiorità lungo la corsia di competenza. E' vero, il suo lavoro in fase difensiva è notevolmente migliorato, ma qualche piacevole sgroppata condita da serpentina avvolgente sarebbe gradita. ha talento, lo mostri. Gagliardini si limita al compitino. Lo fa bene, ma le poche occasioni che, in questa fase della stagione, gli vengono concesse da Conte, andrebbero sfruttate con maggiore determinazione.