I barbieri di Saba – l’Inter addomestica l’aquila e si prende il primato. Lazio annichilita
Rubrica ideata e curata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella
Inter-Lazio 3-1
Conte sceglie Eriksen per rimpiazzare Vidal mentre Inzaghi si affida a Hoedt al posto di Radu, infortunatosi poco prima del calcio di inizio. In avanti spazio alle coppie gol Lukaku-Lautaro e Immobile-Correa.
Primo tempo – La prima occasione è nerazzurra. Perisic all'11' – ottimo primo tempo in entrambe le fasi – serve Lautaro che calcia bene ma senza inquadrare lo specchio della porta. Risponde la Lazio un minuto dopo. Handanovic legge bene la giocata biancoceleste ed anticipa Lazzari lanciato a rete da Lucas Leiva. Le due squadre sviluppano trame organizzate e piacevoli. La manovra è corale da ambo le parti. L'Inter guadagna metri con Lautaro. Brozovic vede Eriksen e lo serve. Il danese lancia rapidamente El Toro ma è bravo Hoedt a chiudere. Dal successivo calcio d'angolo nessun pericolo per la porta di Reina. Al 19' l'Inter guadagna un calcio di rigore. È sempre Lautaro – lanciato a rete da Lukaku servito a sua volta da Eriksen – ad impensierire la retroguardia biancoceleste. Hoedt gli falcia le gambe e Fabbri concede la massima punizione ammonendo il difensore laziale.
Irrati al Var conferma la bontà della decisione di Fabbri. Dopo circa tre minuti di attese – 22' – Lukaku realizza il rigore spiazzando Pepe Reina. Buona la prima mezz'ora di Eriksen che al 31' calcia di destro, ma troppo debolmente e per Reina è un gioco da ragazzi bloccare la sfera. Sontuosa chiusura di Skriniar tre minuti più tardi su Correa lanciato tra le linee. La Lazio risponde colpo su colpo e diventa pericolosa quando si accende Immobile. Il centravanti biancoceleste va alla conclusione velenosa trovando la pronta risposta in due tempi di Handanovic.
L'Inter costruisce le sue giocate a campo aperto sfruttando il vantaggio e il conseguente sbilanciamento della Lazio. Al 40' Brozovic dialoga con Eriksen che è lesto a trovare Lautaro. Reina è bravo a chiudergli lo specchio della porta. Sul capovolgimento di fronte Luis Alberto calcia centralmente ma Handanovic blocca senza affanni. L'Inter è più cinica e trova il raddoppio al 44'. Brozovic cerca Lukaku ma trova la deviazione involontaria di Lazzari. Il pallone finisce comunque a Lukaku che con un sinistro al fulmicotone brucia Reina. Il primo tempo si chiude dopo tre minuti di recupero con l'Inter avanti di due reti.
Secondo tempo- Inzaghi sostituisce uno spento Leiva con Escalante e l'ammonito Hoedt con Parolo nel tentativo di rivitalizzare la sua squadra. Al 59' Hakimi in contropiede ha la palla del 3-0 ma si fa rimontare da Parolo che in spaccata sventa la minaccia. Sfortunato l'esterno nerazzurro due minuti più tardi quando atterra Lazzari al limite dell'area e si becca l'ammonizione. Calcia Milinkovic Savic fortunato nel colpire il fianco di Escalante. Sulla traiettoria beffarda l'incolpevole Handanovic non può nulla. La Lazio sembra crederci ma l'Inter sferra un gancio agli avversari nel momento di maggior pressione. Al 65' uno straordinario Lukaku si beve in velocità Parolo e si presenta a tu per tu davanti a Reina. Il suo altruismo è tale da concedere a Lautaro il gol che vale il 3-1. Per El Toro è un gioco da ragazzi depositare il pallone in fondo al sacco. Nel tentativo di defribillare il suo piatto attacco Inzaghi sostituisce un'opaco Immobile con Muriqi e Correa con Caicedo.
Nell'Inter c'è spazio per Gagliardini e Alexis Sanchez che sostituiscono Eriksen – buona prova del danese – e Lautaro Martinez. La partita scorre via senza altri sussulti e c'è giusto il tempo per la passerella finale concessa da Conte al man of the match Lukaku. Al suo posto entra Pinamonti. Dopo tre minuti di recupero l'Inter può brindare al primato raggiunto con una sontuosa prestazione corale.
Il simpatico buffetto – Lukaku è straripante. Guardare per credere la forza con cui determina la terza rete nerazzurra. Una doppietta per raggiungere quota 300 reti in carriera. A 26 anni, scusate se è poco. Perisic merita un plauso. Eccellente la sua prova in fase difensiva. Lazzari è cotto e mangiato a puntino. Skriniar eccelle ancora nella retroguardia – bravi comunque tutti – e si conferma sempre più a proprio agio nella difesa a tre. Il suo stop a Tucu Correa lanciato tra le linee e da mostrare nelle scuole calcio. Eriksen sfodera un'altra prova convincente. Vede il gioco come pochi. Cervello pensante di un grande centrocampo. Con Barella e Brozovic davvero un bel terzetto. Chiusura con Conte. L'Inter avrebbe dovuto sfruttare i passi falsi di Milan e Juventus e lo ha fatto con una grande prova corale. Bravo il mister a piazzare Perisic su Lazzari e ad inibire le sgroppate dell'esterno biancoceleste.
Le rasoiate – Una, piccolissima, la diamo ad Hakimi. Ha sui piedi la palla del 3-0 ma attende troppo e si lascia rimontare da Parolo. Sul capovolgimento di fronte è poco lucido nell'atterrare Lazzari. Giallo e calcio di punizione da cui nasce il momentaneo 2-1.