Handanovic 6 – Importante la sua uscita sul sempre velenoso Lazzari, bravo nel primo tempo sulla conclusione di Immobile. Festeggia le 500 presenze in nerazzurro con una prestazione attenta ed efficace, arrendendosi solo alla deviazione –casuale- di Escalante dopo la punizione di Milinkovic. Recordman.
Skriniar 7 – Semplicemente mostruoso dietro. Rende vane le sortite offensive laziali. Imperioso quando mette il piedone in recupero su Correa. Giocatore tremendamente rivalutato dopo l’adattamento della scorsa stagione alla difesa a tre di Conte. The Rock.
De Vrij 6.5 – L’ex più atteso della gara recita con onore la sua parte. Preciso e puntuale ad ammansire Immobile, solito tempismo impeccabile in ogni fase della gara. Fondamentale anche in fase di costruzione. Baluardo.
Bastoni 6.5 – Forse spesso ci dimentichiamo che questo ragazzo qua si è preso le chiavi della difesa dell’Inter a soli 21 anni. Cresce di gara in gara, gioca a testa alta ed aiuta senza affanni Perisic a raddoppiare la velocità di Lazzari. Predestinato.
Hakimi 6 – Il treno visto in questa stagione si prende una serata di normalità. Prova a sgasare appena vede spazio avanti a sé, ma spesso risulta frettoloso nelle scelte. Ha una grande occasione in avvio di ripresa ma decide di graziare la Lazio. Umano. Dal 91’ Darmian s.v.
Barella 6.5 – La notizia migliore di serata è che riesce a limitare la sua classica irruenza senza prendersi il cartellino che gli avrebbe fatto saltare il derby. Solito dinamismo inesauribile sul centrodestra, se Luis Alberto non sprigiona la sua solita magia è merito anche e soprattutto della prestazione ordinata dell’ex Cagliari. Sicurezza.
Brozovic 7 – L’impressione è che la presenza di Eriksen aiuti anche lui, perché il danese spesso gli porta via l’uomo e Brozo ha più tempo a disposizione per pensare la giocata. Ottimo in fase di ripiego quando la Lazio attacca, entra nell’azione del 3-1 sradicando il pallone dalle grinfie di Immobile e innescando Lukaku. Epic.
Eriksen 7 – Leader, poeta, financo mago. C’è tutto nella prestazione del danese, che aiuta tantissimo Brozovic come su detto, regala palloni in spazi che solo lui riesce a vedere sul rettangolo verde; alimenta lo scambio tra Lukaku e Lautaro in occasione del rigore, elegante in ogni rifinitura. Sceglie la notte di San Valentino per far innamorare definitivamente il popolo nerazzurro. Principe Erik. Dal 71’ Gagliardini 6 – Aiuta la squadra a portare a casa i tre punti con la giusta intensità nel finale.
Perisic 7 – Spesso criticato, sfodera una prestazione di sostanza sulla sinistra. Ripaga la scelta di Conte di affidarsi a lui piuttosto che a Young e tiene a bada le scorribande del motorino Lazzari, uno dei biancocelesti più in forma. Davanti le sue sortite non servono, ma il lavoro che fa dietro è straordinariamente prezioso. Zaffiro. Dal 91’ D’Ambrosio s.v.
Lautaro Martinez 7.5 – El Toro si vede subito quando è in serata. Si procura il rigore che consente all’Inter di sbloccare il match, impreziosisce la sua prestazione con giocate di qualità. Si tramuta in mastino quando si dedica al pressing sulla trequarti avversaria, costringendo spesso Leiva a chiedere un implemento di ossigeno. Il gol arriva su gentile concessione di Lukaku, ma è la giusta ricompensa. Elettrico. Dal 78’ Sanchez s.v.
Lukaku 9 – Nove come il numero che splende sulle sue possenti spalle, viste sempre all’orizzonte dagli avversari. Trecento gol in carriera, roba per pochi. Semplicemente devastante in ogni momento. Una doppietta stratosferica che decide di fatto la partita, ma il vero capolavoro è la cavalcata da Spirit: cavallo selvaggio che permette a Lautaro di chiudere la contesa. Imperatore. Dal 91’ Pinamonti s.v.
All. Conte 7.5 – L’Inter è in vetta alla Serie A dopo una partita che viene condotta esattamente come sperava. Azzecca tutto, dalla scelta Perisic alla conferma di Eriksen. Rispetto ad inizio stagione, poi, sembra aver trovato la quadra anche in difesa. Sergente.