I barbieri di Saba- L’Inter rende il Diavolo piccolo piccolo. Tre reti e derby stravinto
Rubrica ideata e curata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella
Milan-Inter 0-3
L'Inter conferma la formazione che ha sconfitto la Lazio, mentre Pioli preferisce il recuperato Rebic a Leao e si affida a Tonali per sostituire Bennacer, uscito malconcio dalla sfida di Europa League contro la Stella Rossa di Belgrado.
Primo tempo- Probabilmente Kessie – sicuro dei tre punti alla vigilia – non chiuderà occhio nella notte che fortifica il primato dei nerazzurri e ridimensiona un Milan uscito con le ossa rotte dalla stracittadina. Lukaku come Benito Lorenzi: entra nella storia nerazzurra dopo la quarta rete in quattro derby di campionato consecutivi. Pronti via e i nerazzurri sbloccano il match. E' il 5' minuto quando Lukaku – sempre lui – alimenta l'azione con un lob telecomandato che scavalca Kjaer e finisce sulla testa di Lautaro. Per El Toro è un gioco da ragazzi incornare in rete e trafiggere Donnarumma. Il Milan, pur stordito, tenta una reazione figlia più di alcune indecisioni nerazzurre che della manovra corale. Ibrahimovic ci prova col tacco – al 15'- dopo un liscio di Brozovic e De Vrji ma Handanovic è attento e blocca il pallone. L'Inter sfiora il raddoppio due volte con Lukaku. Al 21' la conclusione del gigante belga finisce a lato, mentre al 27' il centravanti nerazzurro manca incredibilmente l'appuntamento col pallone dopo essere stato servito magistralmente da un sontuoso Perisic. Il Milan ha la grande occasione – unica del primo tempo – con Theo Hernandez al 33'. L'esterno ex Madrid taglia verso il primo palo e incrocia il destro dopo un controllo in area. Handanovic può solo guardare il pallone spegnersi di pochissimo sul fondo. Al 37' uno scatenato Perisic calcia a botta sicura ma Donnarumma apre la mano e sventa la minaccia. Sul tap-in Lautaro manda incredibilmente fuori da un metro. Il primo tempo si conclude con un colpo di testa di Skriniar – alto – su calcio di punizione battuto dalla destra da Eriksen.
Secondo tempo – L'Inter lascia campo al Milan e Handanovic sale in cattedra al 47' e al 48'. Tre autentici miracoli su Ibrahimovic e Tonali mantengono l'Inter davanti e, probabilmente, spengono velleità di rimonta dei rossoneri. Due colpi di testa a botta sicura e un piattone di Tonali esaltano i riflessi dell'estremo difensore nerazzurro che si guadagna – più che meritatamente – un voto alto in pagella. Superata la paura l'Inter raddoppia al 57'. Hakimi sfonda a destra e serve Eriksen. Il trequartista danese imbuca tra le linee Perisic che a sua volta appoggia centralmente per Lautaro. Per l'ex Racing è un gioco da ragazzi bucare Donnarumma. Il Milan sparisce dal campo e l'Inter cala il tris. Lukaku – Sua Umiltà – chiude il derby alla sua maniera. Progressione e sventola di sinistro che il malcapitato Donnarumma può solo raccogliere in fondo al sacco. Rimane tempo per le sostituzioni e così è festa anche per Darmian, Gagliardini, Young, Sanchez e Vidal. L'Inter consolida il primato portandosi a quattro punti di vantaggio sui cugini e si proietta alla difficile ed insidiosa gara contro il Genoa con la consapevolezza di poter annichilire chiunque. A patto di mantenere intatte fame e voglia di vincere.
Il simpatico buffetto – Handanovic evita il pareggio dei rossoneri ad inizio ripresa. Tre parate straordinarie su Ibrahimovic e Tonali per un derby griffato anche dai suoi guantoni. Eriksen sta crescendo tantissimo. Si sacrifica in fase difensiva e dialoga con semplicità coi compagni di reparto e con gli attaccanti. Mette lo zampino nel gol che vale il raddoppio. Migliore in campo è Perisic. Copre la fascia con costanza e abnegazione mangiandosi sia Saelemaekers che Calabria. Assist al bacio per Lautaro e lo 0-2 è servito. Chapeau. Chiusura coi bomber Lautaro e Lukaku. El Toro ha disputato una gara pressocchè perfetta. Abile nelle due fasi, lucido sotto rete, si divide la scena con Lukaku. Il centravanti ex United ha il merito di entrare in punta di piedi – e con umiltà – nella storia nerazzurra. Cinque reti in cinque derby giocati – quattro in campionato, uno in Coppa Italia – gli regalano le chiavi del Parnaso interista.
Le rasoiate – Nessuno dei nerazzurri la merita. Tutti molto bravi. A qualcuno dei rossoneri suggeriamo – visti i recenti risultati – di non parlare mai prima di un derby.