Inter che vince e convince. Inter che ha trovato una sua dimensione. Ma soprattutto Inter che ha saputo mettere tutti al proprio posto. Dopo la vittoria nel derby di Milano per 3-0, i nerazzurri di Antonio Conte vanno a più quattro sui cugini rossoneri, secondi in classifica, e consolidano il primo posto raggiunto solo una settimana fa. Ma la cosa che stupisce della squadra nerazzurra non è soltanto la continuità avuta fino a questo momento o la solidità dimostrata, ma il fatto di aver saputo fare dei propri calciatori in rosa, ora dei gregari, ora degli elementi da sfruttare appieno. Sì, perché gli impieghi dei vari Sanchez, Gagliardini, D’Ambrosio, o degli stessi Vidal ed Eriksen hanno mostrato un’Inter capace di rimanere pericolosa anche con interpreti diversi.
VIDAL ED ERIKSEN – Il caso più eclatante riguarda il cileno e il danese. Se il primo è il pupillo del tecnico Antonio Conte, il secondo sembrava avere le valigie in mano durante la sessione di gennaio. Ma le cose sono cambiate. Vidal, fino ad ora, ha reso al di sotto delle aspettative nel complesso, e proprio quando stava iniziando a carburare – si veda la prestazione condita con gol contro la Juventus – si è fermato per infortunio. Eriksen, dopo il gol vittoria su punizione contro il Milan in Coppa Italia, è riuscito ad entrare nei meccanismi di Antonio Conte sia come gamba che come intensità di gioco, divenendo il titolare in partite cruciali come contro la Lazio e il Milan. E proprio questo cambio nelle gerarchie è l’esempio lampante di come l’Inter possa e debba contare su tutti gli effettivi.
SANCHEZ – Lo stesso connazionale di Arturo Vidal, in questa stagione in cui sta avendo meno infortuni rispetto a quella passata, sta dimostrando di essere un gregario di sicuro affidamento. Certo, non ha più l’istinto killer dell’attaccante puro come aveva dimostrato di avere ad Udine, Barcellona e Londra. Ma la sua rifinitura è sempre preziosa e, soprattutto, è sempre l’uomo che meglio riesce ad innescare la corsa di Achraf Hakimi. Anche lui, a gennaio, sarebbe voluto andare via per avere più spazio, ma il suo apporto all’Inter è prezioso ed è rimasto a Milano.
GAGLIARDINI E D’AMBROSIO – Infine, due gregari per eccellenza. I due italiani, spesso sotto l’occhio della critica dei tifosi, hanno dimostrato spesso di poter dare il loro contributo a partita in corso. Per quanto riguarda il difensore, addirittura, risultando essere decisivo anche in termini di gol, come accaduto a Cagliari. Il centrocampista, costituendo un’arma in più nei casi in cui si vuol difendere il risultato, per dare un apporto maggiormente difensivo –caratteristiche uniche che non hanno le altre mezze ali nerazzurre.
Insomma, questa Inter può contare su un blocco di calciatori compatto, in cui tutti accettano il loro ruolo e in cui tutti si mettono a disposizione del tecnico per dare il loro prezioso contributo. Basterà per arrivare in cima alla classifica a fine campionato? Questo, ad oggi, non è dato saperlo, ma di sicuro ci sono buone premesse. Nel frattempo bisogna preparare una partita di vitale importanza, complicatissima e da non sbagliare contro un Genoa che sta macinando prestazioni e soprattutto punti in classifica. Una partita che può dire tanto sulle ambizioni dell’Inter. Di un’Inter gregaria. Di un’Inter che è blocco unito.