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Inter: De Vrij, Skriniar e Bastoni, le mura divine di Troia

Lukaku e Lautaro, sicuramente. Ma le vittorie dell’Inter e di Conte nascono da dietro. Skriniar, De Vrij e Bastoni sembrano inespugnabili

La leggenda narra che il fondatore della città di Troia, in Grecia, sia stato Dardano, figlio di Zeus e di Elettra e capostipite della stirpe dei Troiani. Ci pensarono gli dei Poseidone e Apollo ad offrire alla città le celebri grandi mura e fortificazioni che circondavano il perimetro delle abitazioni, cosicché risultasse inespugnabile.

Ma veniamo a noi. Juventus, Udinese, Benevento, Fiorentina, Lazio, Milan e Genoa. Nelle ultime sette partite di campionato l’Inter ha subito solo una rete: quella di Milinkovic Savic, su punizione tra l’altro deviata da Escalante.

Numeri impressionanti per la difesa di Antonio Conte, che suggellano una crescita spaventosa rispetto ad inizio stagione, quando il tecnico pugliese non riusciva a trovare un equilibrio che aiutasse la squadra a compattarsi anche con il trequartista in campo.

Il mondo si è capovolto, e l’Inter si è trasformata in un bunker praticamente inespugnabile. L’evoluzione di Milan Skriniar rispetto allo scorso anno è sotto gli occhi di tutti: dopo una stagione di alti e bassi con la nuova difesa a tre di Conte, lo slovacco è tornato ai livelli delle annate passate, mastodontico dietro e sempre a testa alta.

De Vrij è forse il meno appariscente del trio difensivo nerazzurro, perché risulta sempre in grado di scegliere la cosa giusta, facendola dannatamente bene.  Autentico baluardo della retroguardia di mister Conte, rappresenta forse la più grande certezza dell’Inter degli ultimi anni.

E poi Bastoni: un giovanotto lanciato nella mischia già dalla scorsa stagione dall’ex tecnico di Juventus e Chelsea; un giovanotto che ha tutte le sembianze di una macchina. Talentuoso, con personalità, e dotato di un mancino delizioso. Bastoni è forse quello con più margini di crescita dell’intera rosa nerazzurra, destinato a salvaguardare le sorti della Nazionale nei prossimi dieci anni.

Lukaku e Lautaro, sicuramente. Ma le vittorie dell’Inter e di Conte nascono da dietro. Lì dove si erge una barriera simil-troiana, una roccaforte che sembra forgiata da Apollo e Poseidone. Giovedì il Parma, poi l’esame Atalanta con il suo attacco di fuoco che vorrebbe, per una notte, assumere le sembianze degli Achei.