Inter, Conte ha fatto il suo esordio sulla panchina nerazzurra proclamando la sua intenzione di estirpare la natura “pazza” di questa squadra. E allora via l'inno e via tante altre dinamiche alla ricerca di una rigidità che a volte è sembrata stretta. Molto spesso infatti la follia sembra aver preso il sopravvento, ribellandosi alle costrizioni dell'uomo di ferro in panchina. Eppure oggi, se si volessero tirare le somme parziali di questa stagione, Conte sembra aver avuto la meglio.
Ieri è arrivata una vittoria che ad un certo punto sembrava essere difficile. Si sono rivisti gli spettri che si erano palesati contro Udinese, Sampdoria, Shkathar e in tante altre occasioni. Un'”ansia da sblocco del match” che rendeva la squadra lenta, incerta, imprecisa. Ma poi, grazie ai panni di rullo compressore che questa Inter sta recentemente indossando, la vittoria è arrivata comunque. E la vittoria di una partita sporca, difficile è un'ulteriore step di crescita che Conte ha fatto fare alla Sua Inter. Perché questa sembra sempre di più la sua squadra.
Dove non c'è spazio per l'irrazionalità, per le cose inspiegabili che però continuavano ad esserci. Perché con il Parma finiva spesso 2 a 2 (e chi ieri non lo ha temuto)?. Perché a Firenze spesso ci si faceva raggiungere nel finale? Perché la difesa a tre, nonostante cambiassero allenatori, giocatori e società, portava sempre ad un'inevitabile crisi di rigetto? Nulla sembrava avere una logica eppure accadeva. Con Conte non sembra esserci più spazio per nulla di tutto ciò. Ed è una buona notizia, se si considera che lunedì arriverà a Milano il tabù più grande di tutti.