Nel monday-night sfida di alta classifica tra la capolista Inter e l’outsider Atalanta. I bergamaschi sono ormai una realtà e Conte lo sa bene. La sfida si preannuncia estremamente complessa
Non lo so se è la più complessa fino al termine della stagione, me sarà difficile sicuramente. Loro creano problemi a tutti, sono una realtà consolidata. Hanno consapevolezza ed autostima, sono forti. Anche in panchina, si pensi a Muriel. Gasperini sta facendo un lavoro straordinario, la squadra lo segue. Noi abbiamo studiato l’Atalanta e l’affronteremo per la quarta volta da quando sono all’Inter. Ci conosciamo. Dovremo essere resilienti quando le difficoltà verranno fuori, rispondendo con il possesso palla.
Servirà equilibrio nelle differenti fasi di gara senza sbilanciare i reparti. Equilibrio, questa la parola magica per Conte.
Serve sempre equilibrio tra le due fasi, se tutti partecipano si possono ottenere ottimi risultati. A vincere la partita sarà chi riuscirà ad attaccare meglio.
È un’Inter molto più consapevole dei propri mezzi rispetto al passato. La vittoria per 2-0 contro la Juventus ha fatto scattare qualcosa nella mente dei calciatori nerazzurri.
Vero, ma l’Atalanta ha sconfitto tutte le big italiane, acquisendo forza e consapevolezza nei propri mezzi. Se non sei stupido, lo comprendi che questa è la strada giusta.
Da qualche settimana addetti ai lavori e non accreditano l’Inter come favorita al successo finale. Ma Conte predica calma.
Le mie squadre giocano sempre per vincere, che siano favorite o meno. Al primo anno con la Juventus, ma anche in Premier League col Chelsea, l'obiettivo era identico, anche se poi vince una sola squadra. Tra dire e fare c'è di mezzo il mare. I discorsi pre stagione contano sempre poco. Noi dobbiamo essere orgogliosi di quello che stiamo facendo. Diamo sempre più del cento per cento, lasciando sul campo tutto quello che abbiamo. E lo facciamo per questo glorioso club. Qualche volta ci siamo riusciti meno, ma continueremo a lavorare per migliorare.
Conte parla anche delle differenze con il girone di andata.
Guardando anche allo scorso campionato abbiamo fatto numeri importanti. Sommandoli con quelli attuali, abbiamo fatto più punti di tutti. Non stiamo vedendo qualcosa di diverso, forse chi stava davanti ha frenato dando spazio a Inter, Milan, Atalanta e Roma. L'anno scorso abbiamo disputato una stagione importante. Il fatto che non sia stata enfatizzata conta relativamente.
Parole al miele per Lukaku e puntualizzazione sui rinnovi contrattuali.
Si vince di squadra perché è l’organizzazione che esalta i singoli. Proviamo a fare questo anche con Romelu. Conta la squadra, ma la crescita va sostenuta da tutti. A proposito di rinnovi, il mio contratto scade tra un anno, e tutti siamo concentrati sul presente. Non ci faremo distrarre da altre situazioni. Io posso e devo incidere sul presente, quello che accadrà all'esterno non posso immaginarlo. Non possiamo influire sul domani. Capisco si voglia parlare anche d'altro, ma noi saremo focalizzati solo sulla stagione corrente per dare segnali di continuità. Cercheremo di riportare l'Inter dove merita. Dobbiamo essere feroci sotto questo aspetto.
Chiusura con riferimenti ai social, su cui il mister è intervenuto nelle recenti settimane, e ricordo di Claudio Segagni, prematuramente scomparso.
L'esperimento sui social è parso molto costruttivo. Ho trovato cose interessanti che si legano al mio pensiero, in tanti hanno risposto che il fine comune deve essere il gol e che il mezzo conta poco. La miscela migliore è il possesso che porta al gioco in verticale e quindi al gol. Proverò a interagire ancora con i tifosi, alcune risposte mi hanno fatto riflettere, penso sia una cosa bella perché amplia le mie vedute. Dispiace per la perdita prematura du Segagni. Stiamo parlando di una persona più giovane di me e c'è tristezza. Ha lavorato per tanti allenatori come traduttore, anche qui all'Inter. Mi associo al dolore dei familiari.