L’Inter è tornata. Catenacciara? Non solo. Bella… come il rumore dei nemici

Non c'è rumore più bello... di quello dei nemici. Catenacciara, tutta in difesa, l'anti-calcio. Il dibattito sull'Inter spopola, segno di una squadra che ha ormai intercettato antipatie, e dunque successi. In fondo, il tifoso dell'Inter lo desiderava da anni. Tornare a raccontare il primato, a mietere vittime, e con esse le naturali gelosie di un percorso che sta impressionando per personalità e capacità di andare dritto verso l'obiettivo. 

Intendiamoci, l'Inter non è solo quella attenta e compatta vista contro l'Atalanta. E anche fosse solo questo, tanto è bastato per schiacciare uno degli ultimi ostacoli nella corsa al titolo. Sulle trincee di memoria mourinhana si è costruita dieci anni fa una Champions League. Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta, hanno fatto scuola e storia. Si vince anche così.

Ma non solo. I numeri di Lukaku e Lautaro sono lì a testimoniare di una coppia d'attacco atomica (d'attacco, lo ribadiamo) in grado di attentare a qualunque difesa e divertire sotto porta. Non c'è bel calcio, senza vittorie. E il processo di essenzializzazione dell'Inter passa anche da gare tremendamente sporche.

Sarà forse bella la Juve di Pirlo, uscita con le ossa rotte per l'ennesimo anno, in preda a crisi d'identità e moduli vaghi? E allora, diventino orgoglio le chiacchiere di queste ore. La macchina Inter funziona nella sua capacità di far tutto bene. La squadra di Conte è oggi in grado di prender botte, e di vivere sorniona, in attesa del colpo decisivo in partita in grado di aprire scenari e meravigliosi sogni. Così come mettere in discesa partite più semplici, triturate fin dal primo minuto.

Ci piace il volto da battaglia di questa squadra, la sua capacità di urtare contro gli avversari e farli rimbalzare puntualmente più in là. E' questa un'Inter divenuta tremendamente cattiva, e in cui pure calciatori che di mestiere fanno altro (vedi Eriksen) riescono oggi a impreziosire la loro azione con gare generose e piene di garra.

Manca poco. L'Inter sta tornando velocemente. In attesa di schiarite sul fronte societario, in campo il tema funziona. C'è un finale da urlo da vivere, e una gioia per dieci anni inesplorata, da riabbracciare finalmente e far esplodere. Sta tornando (nero)azzurro il cielo.