Ai piedi di Eriksen. O, forse, sarebbe meglio dire nei piedi del danese che, con l'intervento a cui si sottoporrà Vidal, raddoppierà sforzi e minutaggio nel rush finale della stagione.
Una parabola incredibile quella dell'ex Ajax e Tottenham che, a gennaio, era dato in procinto di lasciare Milano dopo un'avventura fin lì non certo memorabile. Poi la splendida punizione nel derby, la fiducia di Conte, e una nuova primavera che ha ridonato smalto al centrocampista.
La qualità, allora, di Eriksen, servirà eccome a quest'Inter che perde i pezzi a centrocampo ma non demorde. In fondo, una rosa vincente si misura anche nelle difficoltà fisiologiche di una stagione che mette sotto pressione muscoli e arti dei calciatori.
Silenzioso, professionale, estremamente elegante: Eriksen è il calciatore internazionale per definizione. Fa parlare il campo, si muove sinuoso a centrocampo, dialoga – in campo – con i compagni, duettando e promuovendo manovre.
E la speranza è che in questa fase possa dar manforte pure Sensi: spesso assente, ma – quando al meglio – valore aggiunto di una squadra in cui c'è posto per tutti.