Inter, la catabasi di Ashley Young verso le tenebre nerazzurre
Da Ulisse ad Eracle, fino a Dante Alighieri, sono numerosi i personaggi che hanno compiuto una simile impresa. L’ultimo, ma in negativo, è Ashley Young.
Con Catabasi (dal greco κατάβασις: “discesa”, κατα- “giù” e βαίνω “andare”) si intende la discesa di una persona in carne ed ossa (figurativamente parlando) nell’Ade. L’impresa sovrumana di narrare le profondità più oscure della Terra rappresenta un topos letterario che affonda le radici sin dall’antichità. Da Ulisse alle fatiche di Eracle, fino a Dante Alighieri, sono numerosi i personaggi che hanno compiuto una simile impresa. L’ultimo, ma in negativo, è Ashley Simon Young.
L’esperienza dell’inglese ex United in nerazzurro è infatti definibile come una lenta ma inesorabile discesa, dalle glorie iniziali all’accantonamento attuale. Se la stagione scorsa per lui è stata quella di una seconda primavera, con tanto di finale di Europa League raggiunta da protagonista, le porte degli Inferi, per lui, sono coincise con la semifinale di andata di Coppa Italia a San Siro, contro la Juventus: il suo marchiano pasticcio dopo pochi minuti che valse il rigore per i bianconeri e l’indirizzamento preciso delle sorti della sfida, ha convinto Conte ad affidarsi ad Ivan Perisic su quella fascia sinistra, lasciando Young sepolto dalle tenebre.
Fino a quel momento contro la Juventus, l’inglese aveva 24 presenze e 1493 minuti di gioco in stagione. Ma da quel giorno, ovverosia un mese e nove giorni fa, i suoi numeri sono rimasti pressoché invariati: le presenze ora sono 26, i minuti 1506. Solo 13 in più. Una bocciatura netta di Antonio Conte, per una delle poche note negative della stagione interista.
Le scelte dell’ex tecnico della Nazionale sembrano un preludio al naturale concludersi degli eventi, con il contratto dell’inglese che scadrà il 30 giugno dell’anno corrente, e non sembrerebbe esserci la minima intenzione di un rinnovo. Anzi, la dirigenza nerazzurra sembra intenzionata a rafforzarsi proprio in quel settore del campo, con gli occhi puntati da mesi sull’esterno del Chelsea Marcos Alonso e, notizia di poche settimane, su Robin Gosens dell’Atalanta.
Le ore nerazzurre dell’inglese sembrano contate: dalla gloria alle tenebre, il destino di Young appare segnato.