Sensi e le montagne russe nerazzurre: il Sassuolo per risalire

Ritornerai, lo so ritornerai. Ne è convinto il tifo nerazzurro. Stefano Sensi e l'Inter, un amore a prima vista. La scintilla è scattata sin da subito. Ma ecco, dietro l'angolo, l'imprevisto. Come nelle storie d'amore che si rispettino. Affaticamenti, risentimenti ed infortuni vari ne hanno bloccato le prestazioni. La Juventus diventa il crocevia di un qualcosa che sembrava stupendo, ma che ad oggi non si è ancora concretizzato. Ed ecco che le convinzioni vacillano e s'insinuano i dubbi.

Estate 2019. Il centrocampista arriva tra lo stupore generale sulla sponda nerazzurra di Milano. Sgarbo al Milan. Sensi, sin da subito, diventa uno dei pilastri della rosa di Conte. Numero 12 sulle spalle, inizia ad incantare con la semplicità di un veterano. Un classe '95 di tutto rispetto. Senso dell'inserimento, visione di gioco, propensione offensiva. I nerazzurri trovano il partner ideale di Brozovic. Inizialmente il suo approdo oscura pure quello di Barella.

Stefano agisce da centrocampista centrale, spostandosi in fase offensiva sulla trequarti eseguendo alla perfezione ciò che gli chiede il mister. Gol all'esordio contro il Lecce, due assist il match successivo contro il Cagliari. Il folletto di Urbino non si ferma. Nelle prime 6 giornate colleziona 3 gol e 4 assist. Poi il calvario. Esce per infortunio dopo 34' minuti nel match contro la Juventus – il 6 ottobre 2019 – e da quel giorno lì nulla sarà più come prima.

Terminerà la stagione giocando solamente altre cinque partite. Tutte le altre le vivrà da spettatore causa infortunio. Out 23 match su 38. Un totale di soli 727' minuti giocati. Il morale non è dei migliori, ma si pensa al futuro. Le speranze vengono riposte per la stagione successiva, quella attuale, con un programma ad hoc per il recupero completo. Una manciata di minuti contro la Fiorentina e quasi 90' minuti contro il Benevento. Sembra la rinascita e invece no. Espulsione diretta contro la Lazio ed il primo infortunio muscolare che gli farà saltare il derby e non solo.

Ad oggi il n.12 ha preso parte solamente a 20 match di Serie A: 1 da titolare, 10 in panchina e 9 da subentrato. Un volo che stenta a decollare e che rischia di essere sostituito con il diretto Milano-Uruguay, capitanato da Matias Vecino. Quest'ultimo ha rivisto il campo nell'ultimo match contro il Torino e si candida a ruolo di outsider per la mediana dell'Inter, viste anche le difficoltà palesate domenica da Gagliardini.

Sensi, dal canto suo, non si cura di tutto ciò che è stato detto sul suo conto negli ultimi mesi. Lavora sodo e salta le giornate di riposo per trovare la forma ideale. È conscio che può dare ancora molto alla causa dell'Inter. D'altronde questo è solo l'inizio. Sabato al Meazza arriverà la squadra che lo ha lanciato, che possa essere uno stimolo? Non resta che attendere, con la certezza che il folletto è in cerca di riscatto.