Nel corso dell’intervista rilasciata a ‘La Giovine Italia’, Sebastiano Esposito è tornato a parlare della sua esperienza all’Inter. Il classe 2001, attualmente in prestito al Venezia dopo la sfortunata parentesi alla Spal, ha ricordato il suo primo gol in Serie A esprimendo il desiderio di tornare in nerazzurro:
“Il rigore contro il Genoa? Ho chiesto a Lukaku di calciarlo, essendo io a tirare i rigori in Primavera d'istinto sono andato a prendere il pallone ma c'era questo bestione davanti… Lui ci ha pensato, ha sentito lo stadio che urlava il mio nome, allora mi ha tirato un missile nelle mani e mi ha fatto calciare. Oggi, però, avrei la paura dieci volte maggiore. Da lì, è iniziata la pressione e un rendimento che calava. La strada è iniziata a farsi in salita.
“Quest'anno mi è servito per crescere e farmi capire che non è tutto bello. Sono stato bravo a sfruttare le occasioni, in altre magari potevo fare di più ma ora bisogna andare avanti. Comunque, spero di tornare lì”.
“Inter? Ho fatto un settore giovanile che pochi frequentano e tanti sognano. All'Inter è tutta un'altra cosa, giocavo tornei internazionali a 10 anni. Questo mi ha dato tanto. Il mio punto di riferimento in nerazzurro? Danilo D'Ambrosio, che già conoscevo perché mio padre lo allenava alla Juve Stabia. mi ha preso come un suo fratello minore. Devo sempre ringraziarlo”.
“Sui giudizi verso i giovani talenti: Un giorno ti fanno sentire un fenomeno, un altro non sai nemmeno palleggiare. Serve una forza mentale fuori dal normale, una persona normale non riuscirebbe ad andare avanti mentalmente. Quando ci sgridano la prendiamo spesso sul personale, se però qualcosa ci viene detto in modo più carino impariamo più in fretta”.