L’Inter è forte, altro che complotti. Tutto il resto è noia
C’era una volta una Vecchia Signora allenata da un Maestro. È così che cominciano le favole. Bella o brutta che sia – l'epilogo è ancora sconosciuto – la Juventus resta – seppur attardata in classifica – una rivale estremamente pericolosa per l’Inter. Anzi, la principale avversaria per la conquista del titolo di campione d'Italia. I bianconeri vincono da nove anni e la loro attitudine al successo non può essere svanita all'improvviso. I calciatori che hanno in rosa, da Cristiano Ronaldo in primis, sono abituati al successo.
Fino alla stregoneria di Gaich in tanti ipotizzavano una remuntada bianconera. Conte è un allenatore navigato e sa bene che dovrà guardarsi le spalle da vecchi alleati e nuovi nemici. Il Milan, per esempio, è libero da impegni europei e utilizzerà i giovedì per curare ancor di più ogni dettaglio. Ci credono a Milanello, da Pioli a Ibrahimovic. Anche in questo caso si sprecano i block notes con tanto di calcoli per stabilire dove e quando l’Inter perderà punti. Cadrà a Bologna? O forse in casa contro il Sassuolo?
C’è poi chi sostiene – non comprendiamo su quali basi – che il campionato sia falsato. L’Inter non ha tratto vantaggi dalla mancata disputa – causa Covid – della partita contro il Sassuolo. I nazionali, in risposta a qualche mente machiavellica, sono partiti e Conte dovrà fare a meno dei vari Lukaku, Brozovic, Perisic, Eriksen, Barella, Sensi e Bastoni. Senza dimenticare Handanovic, De Vrji, D'Ambrosio e Vecino, positivi al Covid.
Nonostante le assenze nessun fazzoletto alla Pinetina è intriso di lacrime. Nessuno batte i pugni sul tavolo abbandonandosi a isterismi di freudiana attenzione. Ma quali complotti o campionati falsati. L’Inter guarda al futuro consapevole della propria forza. Animata dalla voglia di portare a casa un trofeo dopo anni di nulla. Con massimo rispetto per le due rivali, Juventus e Milan.
Così è (se vi pare).