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Icardi e i suoi fratelli: tutti i non-rimpianti nerazzurri

Va detto che alcune mosse di mercato degli ultimi anni si sono rivelate proficue e, soprattutto, funzionali alla squadra attuale, capolista in Serie A.

C’è un luogo comune in base al quale molte trattative nel corso della storia dell’Inter siano risultate fallimentari. Si sprecano i nomi, come lo scambio tra Cannavaro e Carini con la Juventus, o le cessioni di Pirlo e Seedorf al Milan, fino a quella di Coutinho. Va detto, tuttavia, che alcune mosse di mercato degli ultimi anni si sono rivelate proficue e, soprattutto, funzionali alla squadra attuale, capolista in Serie A.

La prima menzione la merita sicuramente Mauro Icardi: e chi, se non lui? Il bomber di Rosario non viene certo criticato per le sue qualità, che anzi lo rendono di certo uno dei nove più prolifici d’Europa; ad Icardi però veniva rimproverata la scarsa cooperazione con la squadra, concetto assolutamente stravolto con l’arrivo di Lukaku, funzionale per il gioco e fondamentale anche per realizzazione. I 60 milioni spesi dal PSG sono sicuramente causa più che valida per non rimpiangere Maurito.

Politano è un altro di quei giocatori dalle qualità indiscutibili, ma che mal calzava con l’abito cucito da Antonio Conte per la sua Inter. Poco adatto al 3-5-2, cessione indiscutibile al Napoli: quasi venti milioni nelle casse nerazzurre e nuova linfa vitale per il buon Matteo: e tutti vissero felici e contenti.

Che dire poi di Murillo e Kondogbia: arrivati con grande aspettative (il secondo doveva essere l’alter ego di un certo Paul Labile Pogba), i risultati sono stati inferiori. Il francese, tuttavia, è riuscito a portare all’Inter 25 milioni per la sua cessione al Valencia, un miracolo se si pensa a quanto visto sul campo. Murillo, tra alti e bassi, fu ceduto sempre al Valencia per 13 milioni, 5 in più di quanto spese l’Inter per acquistarlo dal Granada. L’Inter è riuscita a sostituire ottimamente entrambi i giocatori, e i rimpianti anche qui stanno a zero.

Senza analizzare promesse o meteore (Ricky Alvarez, Ruben Botta, e via dicendo), concludiamo con un nome ormai “antico”, proveniente dalla Primavera: Mattia Destro. Il buon Mattia sembrava avere tutte le carte in regola per divenire il futuro centravanti nerazzurro. Un’ottima carriera in fin dei conti, con un passato anche prestigioso tra Roma e Milan, ma all’Inter nessuno si starà strappando i capelli per averlo perso sin da ragazzino.