Skriniar: “Undici anni senza trofei, ne voglio uno all’Inter”
Milan Skriniar è stato intervistato da Pravda, in occasione della serata di gala. Ecco le parole del difensore nerazzurro.
Assicuratosi per il secondo anno di fila il premio di miglior giocatore slovacco dell'anno istituito dalla Federcalcio slovacca, Milan Skriniar è stato intervistato da Pravda, in occasione della serata di gala. Ecco le parole del difensore nerazzurro:
Ti aspettavi questo risultato?
“Pensavo di arrivare nei primi posti, sapevo che l'anno passato non è stato del tutto ottimale. Nemmeno a livello personale”.
Cosa apprezzi di più dell'anno scorso?
“Se parliamo di calcio, allora sicuramente essermi qualificato agli Europei. La vittoria sull'Irlanda del Nord nella partita decisiva dei playoff è stata per me l'esperienza più forte”.
34 esperti hanno votato nel sondaggio. Se ti fosse stata data l'opportunità, chi avresti messo al primo posto?
“Probabilmente Juraj Kucka. Nonostante il Parma non stia andando molto bene adesso, è uno dei migliori giocatori. E ha giocato bene in Nazionale. Ha segnato un gol importante contro l'Irlanda del Nord, anche dopo una bella sgroppata”.
Le tue due vittorie nel sondaggio possono essere messe a confronto?
“Possono essere confrontate, ma ora è stato più bello, perché anche alcuni spettatori hanno visto la cerimonia. Un anno fa non c'è stata la serata di gala, non ho potuto nemmeno ringraziare tutti per il loro supporto, né mi rendevo conto di aver vinto”.
Qual è per te il significato dei premi individuali negli sport di squadra?
“Certo, sono contento di averli vinti, ma vorrei anche avere qualche successo di squadra, con l'Inter ma anche con la Nazionale. Sarei contento di iniziare bene qualificazioni per il Campionato del Mondo 2022 e a giugno fare bene agli Europei. Non ho ancora un trofeo di squadra, vorrei finalmente vincerne uno”.
Riuscirai a raggiungere Marek Hamšík per numero di trofei vinti nel sondaggio organizzato da Pravda e dalla Federcalcio slovacca?
“Dipende da molte cose. Devo stare bene io, la squadra, il club e la nazionale. Spero che questa non sia stata la mia ultima vittoria. Ma non mi pongo neppure un obiettivo”.
L'Inter è prima in Serie A, quali sono le tue aspettative? I tuoi compagni hanno saputo del premio l'anno scorso?
“L'Inter non vince nulla da undici anni, quindi c'è una certa atmosfera. Ci aiuterebbe se le persone potessero venire allo stadio, fossero con noi. Ma abbiamo sperimentato che prima della partita con la Juventus o prima del derby con il Milan, ci hanno accolto in diecimila persone davanti allo stadio. I fan sono incredibilmente vicini alla squadra, sono appassionati. I miei compagni di squadra si sono congratulati con me, lo scopriranno sicuramente anche questa volta”
Prima del tuo arrivo in Slovacchia, sono risultati positivi alcuni giocatori e ti sei ritrovato in quarantena a Milano. Hai avuto qualche problema a rispondere alla convocazione di Tarkovic?
“Probabilmente il club avrebbe preferito, fossimo rimasti con il club. Hanno deciso le autorità, l'Inter non avrebbe potuto dirci nulla in caso di via libera. Le autorità ci hanno permesso di viaggiare, l'Inter non ha creato problemi. Sono sempre stato in contatto con il ct Tarkovic, cercando di capire come muoverci. Ho fatto di tutto per venire a Senec per aiutare la nazionale”.