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Ritorni e recompre: tutti i canterani che potrebbero far parte dell’Inter

Tanti in giocatori dell’Inter sono in giro per l’Italia e per l’Europa, pronti a ritornare in nerazzurro, nell’ottica dell’abbassamento dei costi

La crisi Covid che ha investito tutte le società del nostro campionato, costringe l’Inter a fare delle riflessioni importanti per ciò che concerne il mercato estivo. Bisogna escludere colpi roboanti, a meno di cessioni di qualche big della rosa. Pertanto, potrebbe esserci un reperimento di risorse da altre parti. L’Inter, infatti, ha tutta una serie di calciatori che potrebbero far rientro da prestiti ed essere riacquistati con recompra, i quali, andrebbero a colmare alcune lacune.

Per esempio, il reparto arretrato, che dirà, con ogni probabilità addio a gente come Andrea Ranocchia ed Aleksander Kolarov, potrebbe essere puntellato con i ritorni da parte di Zinho Vanheusden, difensore belga in forza allo Standard Liegi su cui i nerazzurri vantano una recompra di circa 20 milioni di euro, e Lorenzo Pirola, in forza al Monza, e che pian piano si sta ritagliando un spazio sempre più ampio nella rosa brianzola. Come dimenticare, poi, Federico Dimarco, in prestito con diritto di riscatto al Verona, che potrebbe prendere il posto in rosa del sicuro partente Ashley Young.

In mezzo, il ruolo di vice-Brozovic, potrebbe essere preso dal francese Lucien Agoumè, oggi in prestito allo Spezia, che ha messo insieme qualche presenza, ma che viene visto più come il back-up di Ricci, titolare della formazione ligure. In attacco, visto l’addio certo di un altro canterano nerazzurro come Andrea Pinamonti, in cerca di spazio altrove, e un ipotetico addio di Sanchez, che chiede, anche lui, a gran voce, un ruolo da protagonista, un ritorno potrebbe essere quello di Sebastiano Esposito che, dopo l’esperienza alla Spal, sta proseguendo il suo percorso di crescita al Venezia di cui è un titolare del reparto offensivo.

Insomma, giocatori giovani, da plasmare, su cui l’Inter punta per spostare i propri investimenti in altre zone di campo. Giocatori utili sia ai fini burocratici delle liste UEFA, ma soprattutto per dare una forte impronta identitaria alla squadra. Perché, all’Inter, il futuro è adesso.