Nel corso dell’intervista al canale ufficiale Instagram del club, in condivisione con la rivista GQ Italia, Marco Materazzi ha anche parlato del nuovo logo dell’Inter:
“Il nuovo logo è molto innovativo, incontra le nuove generazioni, quelle che renderanno l’Inter ancora più grande. Noi siamo vecchi passionali, il nuovo marchio si avvicina invece al mondo di oggi. Dobbiamo essere bravi noi a scrivere la storia, come stanno facendo i ragazzi e le ragazze della prima squadra. Da anni ormai tutto l'ambiente Inter è in forte crescita. Abbiamo vissuto rifondazioni e cambi societari”.
Rebranding necessario? “L'inglese è la lingua universale e la direzione della società è questa, come per lo slogan 'not for everyone'. È una strada che percorriamo da tempo e che può dare visibilità mondiale al club. In ogni caso, al di là del logo, conta tramandare la storia ai bambini. Michael Jordan ha smesso di giocare da tanti anni, ma ha cambiato lo sport e ancora oggi se ne parla. Il logo può anche cambiare, ma l'importante è che resti il nome dell'Inter”.
Il nuovo slogan? “È molto intuitivo, rappresenta lo spirito che si intende dare alla prima squadra di Milano. All’estero esiste già l’Inter Milano: tanto rispetto per il Milan che in Europa ha fatto tanto ma, quando vai fuori dall'Italia, Milano è l'Inter”.
I valori dell'Inter? “Li ho vissuti sulla mia pelle. Ho sempre sentito un senso di famiglia, ora forse più allargata, al passo con i tempi. Il papà di questa famiglia si chiama Massimo Moratti. Ora c'è Steven Zhang che ha scelto di stare proprio dentro la città di Milano. Non credo si possa dire lo stesso se parliamo di altre proprietà mondiali. Per questo motivo vedo un segno di continuità, Moratti ha praticamente indottrinato Steven. C'è un vero filo conduttore che assicura continuità a questo club”.