Inter-Sassuolo 2-1
Non inganni il risultato e il solo gol di scarto tra le due squadre. L'Inter avrebbe potuto chiudere la pratica molto prima, ma non sempre la mole di gioco costruita è direttamente proporzionale alle reti fatte. Rimangono l'importante prestazione – contro un avversario mai domo – e la vittoria numero dieci su dieci partite disputate nel girone di ritorno. Nessuno era mai riuscito a compiere un'impresa del genere. I nerazzurri di Conte viaggiano spediti ma per pronunciare la parola scudetto è ancora presto.
Primo tempo – Lukaku – sempre lui – sblocca la partita al 10' con un sontuso colpo di testa su cross preciso di Young. Il gigante belga si beve Chiriches e insacca alle spalle dell'incolpevole Consigli. I primi 45' sono simili ad una partita a scacchi. Nessuna delle due squadre si scopre, in attesa di colpire – ed affondare – l'avversario nel momento decisivo.
Secondo tempo – La strategia riesce a Conte che si mangia De Zerbi grazie allo scacco matto di Lautaro Martinez. El Toro viene lanciato in contropiede da una sgroppata del solito Lukaku. Per il centravanti argentino è un gioco da ragazzi beffare il malcapitato Consigli. Nell'occasione il Sassuolo recrimina per un rigore non concesso. I neroverdi vorrebbero una trattenuta in area subita da Raspadori ma il check al Var premia la corretta decisione di Irrati di lasciar proseguire l'azione. Il Sassuolo accorcia a cinque minuti dal termine con Traorè che sfrutta un rimpallo di Djuricic per battere a rete con il piattone. L'Inter avrebbe l'occasione per siglare anche la terza rete ma il pallonetto di Sanchez ben servito da Lukaku – con Consigli fuori dai pali – si spegne sul fondo. L'Inter conquista una vittoria – ennesima – importante e sfata il tabù Sassuolo. Ai nerazzurri non riusciva di battere i neroverdi a San Siro dal settembre 2014. Una vita fa.
Il simpatico buffetto – Lukaku e Lautaro, gemelli del gol, timbrano il cartellino con l'ennesima prestazione importante condita da reti determinanti. Skriniar si conferma insuperabile. Boga, cliente scomodissimo, non la vede praticamente mai. Un plauso ad Antonio Conte. Nessuno nella storia della serie A ha vinto dieci gare su dieci partite disputate nel girone di ritorno. Anche questa è storia.
Le rasoiate – Hakimi non lascia il segno. Non sfrutta gli spazi concessi dal Sassuolo e sbaglia sempre l'ultimo passaggio. Eriksen appare meno lucido rispetto ad altre occasioni. La gestione palla non sempre appare precisa. Talvolta si rivela troppo precipitoso.