Saranno fumosi – Diego Forlà¡n, la strega senza bacchetta magica
Una rubrica ideata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella che si occupa degli ex calciatori nerazzurri che hanno deluso le aspettative. Più fumo che arrosto. Saranno fumosi.
Diego Forlán Corazo arrivò all’Inter in qualità di miglior giocatore del Mondiale 2010, dopo anni con l’Atletico Madrid in cui collezionò numeri e trofei da record (tra cui due premi Pichichi e una Europa League), elevando la sua targhetta ad uno dei migliori attaccanti degli inizi Duemila. Così, dato l’addio ad Eto’o, l’Inter lo scelse per sostituire il camerunense.
Il biondo che, di fatto, impegnò quasi mai le difese avversarie, fu un flop memorabile in nerazzurro: il suo soprannome venne scelto per l’incredibile somiglianza con la strega Cachavacha dei cartoni sudamericani. Più che incantesimi, tuttavia, Forlán sembrò essersi scordato la bacchetta in Spagna, donando alla Milano Nerazzurra la sua controfigura pallida, cerea, somigliante piuttosto ad un fantasma. Qualcuno dall'animo troppo nobile arrivò a dire, “fu colpa degli infortuni”, donando alibi non richiesti alle polveri bagnate dell'attaccante.
La realtà è che proprio in nerazzurro iniziò la sua parabola discendente, e l’eredità lasciata cita soltanto 20 presenze e 2 goal. Fece notizia solo per la clamorosa gaffe dell’Inter in sede di presentazione della lista UEFA, che lo obbligò a guardare la Champions dal divano. Un contributo comunque maggiore di quello lasciato in campo. Che poi – ad onor del vero – l'esordio in nerazzurro coincise sì con la sconfitta per 4-3 rimediata contro il Palermo, ma l’uruguagio riuscì comunque a trovare la prima marcatura italiana e ad alimentare sogni e speranze. Niente di più lontano dalla realtà.
Arrivato per rimpiazzare Eto’o riuscì nell'epica impresa di far rimpiangere Arnautovic e Castaignos (“chi?” Eh, appunto). E non potrebbe essere diversamente per uno che in nerazzurro è stato tremendamente fumoso, proprio lui che, altrove, aveva collezionato bacchette magiche ed incantesimi. Oltre che una bacheca ricca di trofei straordinari. Ma nel mondo pallonaro, è cosa nota, aleggia il mistero. E Forlán, nell'Inter, ha misteriosamente fallito. Vai a capire come mai.