Conte, la svolta della stagione non in campo, ma in un fine partita
Conte sta trascinando la sua Inter verso la vittoria dello scudetto. Mancano ancora dei punti per la matematica ma il vantaggio, ad 8 giornate dalla fine,
Conte sta trascinando la sua Inter verso la vittoria dello scudetto. Mancano ancora dei punti per la matematica ma il vantaggio, ad 8 giornate dalla fine, è ampio. Per molti la svolta della stagione è arrivata dopo la seconda sconfitta con il Real Madrid in Champions, quando il tecnico ha deciso di abbandonare l'esperimento del trequartista e tornare ad un 3-5-2 più canonico. E dal punto di vista tattico è senza dubbio così. Però c'è stato un altro momento che sembra aver rappresentato la svolta di questa stagione. Il 9 febbraio infatti i nerazzurri affrontavano la Juventus nel ritorno della semifinale di Coppa Italia, e a fine match è accaduto l'episodio ormai noto a tutti.
Conte, dopo gli insulti ricevuti da Agnelli dalla tribuna mostra il dito medio al suo ex presidente. Quel momento, criticabile dal punto di vista dell'immagine e dell'etica, sembra avere un significato particolare. Conte infatti sembra essersi svestito della sua “juventinità”, togliendosi di dosso quella qualifica che faceva storcere il naso a tanti tifosi nerazzurri. Il Conte juventino ha tagliato definitivamente i ponti con il suo passato, abbracciando in toto la sua nuova dimensione nerazzurra. Da li nessuno lo ha più considerato “gobbo”, “bianconero” o addirittura “infiltrato”. E che quel dito medio rappresentasse una vera e propria mutazione sembra essere confermato da ciò che è accaduto subito dopo.
Passano 5 giorni da quando Conte è diventato al 100% nerazzurro e l'Inter si prende la vetta della classifica battendo la Lazio, e da quel punto in poi non la lascerà più. Anzi, arriveranno solo vittorie. Come quelle con Milan e Atalanta che ampliano il divario. Se c'è stata quindi una svolta tattica con il ritorno al vecchio modulo ce ne è stata anche un'altra, più profondo e meno visibile, ma sicuramente più di impatto. E queste cose nel mondo Inter contano eccome. Quell'animo pazzo infatti sembra tutt'altro che scomparso, e sembra esserne proprio Conte la prova.